Il 2015 sarà un anno difficile e cruciale per l’Africa a causa dei rischi politici e per la sicurezza: lo sottolineano gli esperti di Control Risks, una società di consulenze che ha intitolato il suo ultimo rapporto “Il nuovo disordine mondiale”.
Nello studio si valutano anzitutto le variabili rilevanti per le attività imprenditoriali. Sul piano politico si tratta di normative in vigore, certezza del diritto, rischio corruzione, possibilità di nazionalizzazioni o sanzioni; su quello della sicurezza della distruzione di beni o dell’acquisizione fraudolenta di informazioni.
La maglia nera va alla Somalia e alla Repubblica Centrafricana, classificati come paesi “a rischio estremo”. Appena migliore la situazione in Costa d’Avorio, Libia, Camerun, Somaliland, Madagascar, Eritrea, Algeria, Gambia, Burundi o Zimbabwe, paesi molto diversi tra loro ma tutti “a rischio politico elevato”.
A livello regionale, più stabili appaiono gli Stati del cono sud e della regione orientale. In molti figurano nella categoria “rischio medio” insieme con Gabon, Camerun, Senegal, Mauritania, Sierra Leone, Ghana, Benin e Togo. Solo sei, infine, i paesi dove il livello di allerta può essere basso: sono Marocco, Capo Verde, Seychelles, Namibia, Mauritius e Botswana. – Misna
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