Il Programma alimentare delle Nazioni unite (Wfp) ha già fornito assistenza alimentare a oltre 430mila persone a rischio per il virus ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Lo fa sapere la stessa agenzia, specificando che, in supporto alla Missione Onu per la risposta all’emergenza ebola (Unmeer), il Wfp sta ampliando il supporto a tutta la comunità umanitaria. “Questa – ha affermato Denise Brown, direttore regionale del Wfp per l’Africa Occidentale – è sofferenza umana nella sua forma peggiore. Ho detto ai nostri partner sanitari: ‘Ditemi cos’altro possiamo fare, come possiamo aiutarvi meglio’. Al Wfp, stiamo cambiando i nostri metodi per stare al passo con questa grande sfida. Stiamo fornendo cibo, supporto logistico, aeroplani, elicotteri, navi e costruendo centri di trattamento”.
L’agenzia specifica che per contrastare l’epidemia sta fornendo assistenza alimentare ai pazienti nei centri di trattamento ebola, ai sopravvissuti che hanno lasciato i centri di trattamento e alle comunità dove la trasmissione è intensa e diffusa. Sta inoltre distribuendo cibo in tutti e tre i Paesi, famiglia per famiglia. Il Wfp ha affittato una nave che ora è a Cotonou, in Benin, per imbarcare settemila tonnellate di riso da trasportare a Monrovia e a Freetown. Inoltre, il servizio aereo umanitario dell’Onu (Unhas) gestito dal’Wfp ha aperto un nuovo corridoio aereo tra Dakar, Accra, Freetown, Monrovia e Conakry per facilitare il dispiegamento dello staff umanitario.
L’agenzia dell’Onu fornisce inoltre supporto logistico per aiutare i servizi medici di cura e prevenzione. A Monrovia, capitale della Liberia, sta organizzando quattro centri di trattamento ebola con una capienza di 400 letti. Il Wfp fa sapere inoltre di essere impegnato a quantificare l’impatto della crisi sanitaria sulla sicurezza alimentare delle famiglie attraverso una tecnica innovativa chiamata mVAM, usando i cellulari per questionari completati dalle persone. In Sierra Leone, la raccolta dati via sms stata completata su un campione di 800 famiglie. In Guinea e Liberia, si sta preparando una raccolta dati attraverso risposte di voci automatizzate. Infine, la base di Pronto intervento dell’Onu (Unhrd), gestita dal Wfp, fornisce supporto alla risposta dell’Oms, dell’Irish Aid e dell’Agenzia di cooperazione internazionale del Giappone. – La Presse