Ha un valore pari a poco più di 130 milioni di dollari il programma annunciato dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) per aumentare la produttività agricola e migliorare la sicurezza alimentare in Repubblica democratica del Congo.
A renderlo noto è stato lo stesso Ifad, precisando che il nuovo Programma per uno sviluppo rurale inclusivo e resiliente (Padrir) è destinato a coinvolgere oltre 410.000 piccoli agricoltori congolesi.
In particolare, obiettivo del programma è sostenere la produzione di colture alimentari come manioca, riso, mais, arachidi, soia e fagioli promuovendo lo sviluppo di una catena del valore per rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale e incoraggiando al tempo stesso attività collaterali per diversificare i redditi degli agricoltori come per esempio l’itticoltura, l’avicoltura, l’apicoltura e l’allevamento del bestiame.
«Oggi, il Paese deve affrontare molte sfide come il covid-19, ebola e il persistere di crisi e conflitti che queste stanno influenzando negativamente il sostentamento dei piccoli agricoltori – ha detto il direttore dell’IFAD in Repubblica democratica del Congo, Valantine Achancho – IFAD è impegnata a collaborare con il governo per garantire che le aree rurali non siano lasciate indietro e perciò abbiamo elaborato un programma che intende affrontare il problema della povertà rurale in modo olistico, con particolare attenzione alle persone con disabilità e ai pigmei».
[Redazione InfoAfrica]