L’Algeria ha condannato “nei termini più energici” il progetto di confisca dei locali dell’ambasciata dello Stato algerino in Marocco, affermando che il governo algerino “risponderà a queste provocazioni con tutti i mezzi che ritiene opportuni”.
“Il Regno del Marocco si è impegnato in una nuova fase di escalation nel suo comportamento provocatorio nei confronti dell’Algeria. Queste nuove provocazioni si sono recentemente manifestate attraverso il progetto di confisca dei locali dell’Ambasciata di Stato algerina in Marocco”, indica un comunicato stampa del ministero degli Affari Esteri e della Comunità Nazionale all’Estero, reso noto ieri.
L’Algeria ritiene che “c’è un’indicibile violazione del rispetto e del dovere di protezione nei confronti delle rappresentanze diplomatiche di Stati sovrani, tutelati sia dal diritto internazionale che dalla consuetudine”, aggiunge il comunicato, rilevando a questo proposito che “il progetto marocchino che contravviene alle civili pratiche internazionali si discosta gravemente dagli obblighi della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche che impongono di rispettare e proteggere le ambasciate sul suo territorio in qualunque circostanza” .
Algeri denuncia inoltre con forza “l’illegalità illegalità e incompatibilità con i doveri assunti da qualsiasi Stato membro della comunità internazionale con rigore e responsabilità. ricorrerà a tutti i canali e mezzi legali disponibili, in particolare nel quadro delle Nazioni Unite per garantire il rispetto dei suoi interessi”, conclude il comunicato stampa.
Il governo del Marocco vuole espandere i locali della sede centrale del proprio ministero degli Esteri a Rabat, e par fare ciò, ha bisogno di recuperare beni immobiliari dell’ambasciata algerina nella capitale. Il governo di Rabat ha deciso di riprendere i beni in oggetto, a seguito di procedure di esproprio già avviate, e alla luce del fatto che Algeri ha rotto il 21 agosto 2021 le relazioni le relazioni diplomatiche con il Marocco. Da allora ha mantenuto aperto il suo consolato a Casablanca.
L’esproprio di questi beni immobili è giustificato “dall’utilità pubblica che richiede l’ampliamento degli edifici amministrativi a beneficio del Ministero degli Affari Esteri”, ai sensi della legge n. 81-7 del 16 aprile 1982.
I rappresentanti dell’Algeria hanno due mesi per presentare le loro osservazioni o ricorrere in tribunale.