Le Nazioni Unite (Onu) hanno avvertito di un “drammatico calo” dei finanziamenti internazionali per il Sudan, Paese che sta affrontando una grave crisi umanitaria a causa del conflitto in corso. “Tagli improvvisi ai finanziamenti da parte dei principali donatori governativi rappresentano un colpo catastrofico per l’assistenza umanitaria in Sudan, dove è in corso una delle crisi umanitarie più letali dei nostri tempi”, ha dichiarato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) in un comunicato.
L’agenzia Onu ha sottolineato che i tagli arrivano in un momento in cui le necessità nel Paese sono ai massimi storici: oltre la metà della popolazione soffre la fame e il rischio di carestia è in crescita. Secondo l’Ocha, quest’anno sarebbero necessari 4,2 miliardi di dollari per gli aiuti umanitari in Sudan, ma finora è stato ricevuto solo il 6,3% dei fondi richiesti. L’agenzia ha avvertito che l’interruzione improvvisa dei finanziamenti metterà fine agli aiuti salvavita per milioni di donne, bambini e gruppi vulnerabili in tutto il Paese. “Senza finanziamenti urgenti, la carestia rischia di diffondersi nei prossimi mesi”, ha avvertito l’Onu.
L’Ocha ha sollecitato tutti i principali donatori a riconsiderare la loro decisione di ridurre i finanziamenti per il Sudan, esortando governi, fondazioni, organizzazioni benefiche, aziende e singoli individui a contribuire per colmare il divario lasciato dai tagli.
Secondo le stime dell’Onu, oltre 30 milioni di persone in Sudan necessitano di aiuti umanitari, più della metà delle quali sono bambini. Il 17 febbraio, le Nazioni Unite hanno lanciato un appello umanitario da 6 miliardi di dollari per sostenere circa 26 milioni di sudanesi colpiti dal conflitto, sia all’interno del Paese che nei Paesi vicini.
Dal 15 aprile 2023, il Sudan è devastato da un conflitto tra le Forze armate sudanesi e le Forze di supporto rapido (Rsf), che ha causato almeno 29.683 morti, secondo i dati dell’Armed Conflict Location and Event Data Project. Il conflitto ha inoltre costretto oltre 15 milioni di persone a lasciare le proprie case, sia all’interno che all’esterno del Sudan, secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).