L’alleanza di tre amministrazioni militari nell’Africa occidentale ha avviato un’indagine nei confronti di un giornalista che lavora per una stazione televisiva francese per presunto terrorismo.
L’Unità giudiziaria specializzata per la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata transnazionale di Mali, Burkina Faso e Niger, che formano l’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes), ha aperto un’indagine nei confronti del giornalista Wassim Nasr, che lavora per France24, accusato di essere in combutta con i terroristi islamici che operano nel Sahel. Lo riportano i media locali, che citano i procuratori dei tre paesi i quali sostengono che, dopo l’attacco terroristico del 17 settembre nella capitale del Mali, Bamako, Nasr ha “chiaramente indicato di essere stato in contatto con gli aggressori”.
Secondo una dichiarazione del procuratore maliano Bocar Amadou Toure “i terroristi hanno comunicato con lui in tempo reale sugli obiettivi dei loro attacchi, sulle loro posizioni, sui diversi bersagli presi di mira e sul conseguente tributo di vite umane e materiali. Questi atti vengono analizzati penalmente come potenzialmente costituenti reati ai sensi del diritto penale”.