La Repubblica di Capo Verde ha celebrato il 5 luglio scorso 45 anni d’indipendenza dal dominio coloniale portoghese. Per evitare assembramenti, in questo periodo segnato dalla pandemia di covid-19, il governo ha limitato le iniziative ufficiali e promosso una celebrazione trasmessa online, con l’intervento di personalità e di artisti della musica capoverdiana
Principale artefice dell’indipendenza della Guinea-Bissau e delle isole di Capo Verde fu Amilcar Lopes Cabral, uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione africano. Cabral morì nel 1973, assassinato da un membro del partito da lui fondato, il Partito africano per l’indipendenza della Guinea e Capo Verde (Paigc) a Conakry, nello stesso anno in cui la Guinea portoghese diventò indipendente come Guinea Bissau. Fu ucciso quando ormai stava per raggiungere l’obiettivo di tutta la vita: la fine del colonialismo portoghese, la conquista dell’indipendenza di Guinea e di Capo Verde.
Alla guida delle istituzioni capoverdiane c’è oggi il Movimento per la democrazia, rappresentato dal presidente Jorge Carlos Fonseca, in carica dal 2011, e dal primo ministro Ulisses Correia e Silva, in carica dal 2016.
L’organizzazione Freedom House, che stila classifiche sullo stato delle libertà e della democrazia nel mondo, assegna a Capo Verde un ottimo punteggio.
Il video dell’Hispano Post pubblicato questo fine settimana offre una breve presentazione dell’arcipelago africano, della sua storia e della sua cultura.