1978. Almeno 624 rifugiati namibiani nel sud dell’Angola sono trucidati da un battaglione di paracadutisti sudafricani, intervenuti con il pretesto di snidare la Swapo, il movimento di liberazione dell’Africa del Sud-Ovest (Namibia dal 1990).
«La prima ondata di aerei, i Buccaneer, sganciò bombe con gas venefici. Poi dagli elicotteri si lanciarono sul campo i paracadutisti. Spararono e passarono alla baionetta la nostra gente che non era ancora morta sotto le bombe». (Sam Nujoma, leader della Swapo e primo presidente della Namibia)
Foto: opera di Sonny Amutenya dedicata al massacro di Cassinga nell’Independence Memorial Museum di Windhoek (Namibia)