Aumenterà dal 5,5 al 12% la quota del valore dell’uranio estratto nelle miniere del nord del Niger trattenuta dal governo del Niamey: lo prevede un accordo sottoscritto con la società francese Areva, che terrebbe ora conto di una legge meno sbilanciata a favore degli investitori stranieri.
L’intesa è il frutto di 18 mesi di trattative, legate all’applicazione di norme teoricamente in vigore dal 2006. L’accordo è stato negoziato dai dirigenti di Areva, un colosso mondiale dell’uranio, e dal ministro per le Miniere Omar Hamidou Tchiana.
Le parti hanno anche concordato un rinvio dell’entrata in produzione di Imouraren, uno dei principali giacimenti di uranio del Niger. – Misna