di Céline Camoin
La Galleria Federico Rui Arte Contemporanea di Milano ospita la prima mostra personale in Italia di Franco Ndiba, artista camerunese tra i massimi esponenti della scena contemporanea africana. Curata da Kimiko Bossi, la mostra sarà visitabile fino all’11 aprile.
La galleria Federico Rui Arte Contemporanea di Milano ha inaugurato ieri la prima mostra personale in Italia dell’artista camerunese Franco Ndiba, considerato uno dei massimi esponenti della scena artistica contemporanea africana.
La mostra curata da Kimiko Bossi sarà visitabile fino all’11 aprile. Comprende un focus sulla scuola di Douala con alcuni lavori di Hako Hankson (1968), Ajarb Bernard Ategwa (1988) e Jean-David Nkot (1989
Franco Ndiba si confronta costantemente con i luoghi e il contesto in cui vive, osservando attentamente le persone che lo circondano, interpretandone gli stati d’animo attraverso i loro gesti e i loro sguardi. Non è però la pura rappresentazione della realtà il suo interesse, quanto il racconto delle emozioni: “le opere esposte narrano una visione che sembra fuoriuscire da me, per immergersi in un ambiente sensibile, dove lo stato d’animo si fonde e si confronta con il mondo esterno”, dice, nella presentazione della mostra.
I suoi tocchi rapidi, delimitati da zone di colore, creano delle forme astratte che si incastrano come un puzzle, ricordando alcuni elementi della pittura cubista. Le figure e lo sfondo si mescolano, diventando un unico linguaggio di figurazione astratta. I suoi colori principalmente pastello, che rimandano alla vivacità delle tonalità africane, vengono volutamente associati alla luce e all’ambiente, ed allo stesso tempo sono colori che raccontano i suoi sentimenti.
Come un moderno Henri Rousseau, Franco Ndiba trasporta lo spettatore in un universo di foreste, alberi e fiori momentaneamente distrutti ma che tornano in vita con movimenti fluidi. In questo modo l’artista rende omaggio alla biodiversità delle foreste, degli alberi, delle piante e dei fiori, distrutti dall’uomo o da fenomeni naturali, ponendo così l’attenzione sul cambiamento che il nostro ambiente sta subendo, sia economicamente che geopoliticamente. “L’obiettivo di queste opere è quello di creare uno spazio di serenità e armonia dentro di noi, cercando un equilibrio tra ciò che siamo e ciò che gli altri percepiscono, affrontando così le sfide e le richieste del nostro ambiente”.
In questa narrazione c’è spazio anche per raccontare storie di sensualità, connessione e bellezza che spesso vengono soffocate da una società frenetica. Tra intensità e leggerezza, precisione e spirito libero, profondità sottile e inconfondibile radiosità, Franco lascia che gli elementi artistici in ciascuna delle sue opere danzino tra loro.

Franco Ndiba, nome d’arte di Ngoh Zick Ndiba, è nato nel 1983 a Douala (Camerun). Appassionato sin da piccolo di disegno e colori, nel 2002 mentre lavora in una piccola pescheria in un quartiere della sua città, incontra l’artista Nga Daybor, che lo invita nel suo studio. Per quattro anni Franco Ndiba frequenta l’atelier di Nga Daybor, apprendendo e approfondendo le tecniche della pittura, del disegno e della serigrafia.
Instaura così un rapporto molto intimo con l’arte che gli permette di esprimere tanto la sua gioia quanto la sua rabbia verso la società. I temi con cui si confronta sono le problematiche ambientali e le ingiustizie sociali, esaminando gli elementi che animano la vita e che a volte possono influenzare positivamente o negativamente la nostra quotidianità. Frequenta laboratori con vari artisti riuniti in un’associazione culturale chiamata “Futur’Arts”, dove ad oggi ricopre il ruolo di vicepresidente e svolge regolarmente l’attività di formatore e tutor in workshop per bambini e adulti.
Nel 2007 è selezionato per partecipare all’evento “Rencar Espana” a Douala (Camerun), organizzato dall’ambasciata spagnola. Sempre nel 2007 inizia la serie dei suoi primi dipinti su legno: Fantasme pour male, L’eclat de la femme, Seduction, e partecipa per la prima volta a una mostra collettiva “Etoile de l’unité”, organizzata in occasione delle celebrazioni del 20 maggio, festa nazionale del Camerun. Da questo momento inizia ad esporre a livello internazionale fra l’Inghilterra, la Francia e il Canada.
Fra le sue mostre si ricordano la sua prima personale nel 2021 Style Boys alla Jack Bell Gallery che nel 2022 gli dedica una seconda mostra Kongossa e una terza nel 2023 dal titolo Lieu du Redez-vous. Nel 2021 e nel 2022 è presente con le sue opere alla 1-54 Art Fair Somerset House di Londra e nel 2023 partecipa alla Fiera del Design Italiano presso il Musée National Yaoundé-Cameroun. A Londra espone anche presso la galleria d’arte Larkin Durey specializzata in arte africana.
Nel 2024 sette delle sue opere vengono riprodotte in 2.500 copie dalla Lumas Gallery Arts Edition e saranno esposte in tutto il mondo.
