Unire le persone, ispirare, calmare, condividere sono tutti poteri dell’arte divenuti ancora più importanti nel contesto della pandemia da covid-19: questo il messaggio lanciato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) in occasione della giornata mondiale delle arti che si celebra oggi. Il tema della resilienza delle forme artistiche in tempi di crisi e il loro potere di unire quando invece il contesto sociale impone divisione non è mai stato così attuale.
Questo periodo aumenta le disuguaglianze nell’accesso alla cultura e alla diversità delle espressioni culturali, sottolinea Unesco riferendosi in particolar modo alle misure di sicurezza che limitano fortemente la capacità del pubblico di godere dei beni e dei servizi culturali nella loro diversità. “Queste disuguaglianze sono tanto più acute per i gruppi vulnerabili, solitamente colpiti dal digital divide – come milioni di donne o popoli indigeni – che trovano ancora più difficile l’accesso alla cultura”, si legge nella nota diffusa oggi dall’organizzazione. Per affermare la resilienza dell’arte in questi tempi, così come per preparare il futuro, l’Unesco ha lanciato, esattamente un anno fa, il movimento “ResiliArt”. Tra le diverse iniziative organizzate figura una conferenza svoltasi online pochi mesi fa sul tema arte, covid e Africa, organizzata in collaborazione con la Confederazione internazionale delle società di autori e compositori (Cisac).
Durante l’incontro virtuale, che ha riunito creatori e politici africani, è stato messo in luce come anche il settore creativo africano sia stato colpito duramente dalla pandemia: i relatori hanno infatti sottolineato la necessità di una maggiore protezione dei diritti per i creatori, oltre a mostrare le opportunità presentate dall’esplosione dei canali digitali.
L’industria creativa africana ha subito duri contraccolpi a causa della crisi sanitaria. La cancellazione di eventi, concerti dal vivo e la chiusura di cinema, per esempio, hanno ridotto significativamente le entrate dei creatori africani. Le cifre condivise da Nothando Migogo, esperto in gestione collettiva dei diritti d’autore e in Cultura e Industrie Creative, mostrano una perdita stimata del 40-90% negli incassi dei diritti d’autore in Africa, a seconda del Paese.
Alcuni governi africani hanno risposto proattivamente per mitigare l’impatto della crisi attraverso la fornitura di fondi di emergenza e azioni di collaborazione con le organizzazioni. Nonostante questi sforzi, però, la crisi ha esposto e amplificato le vulnerabilità del settore artistico africano, non in termini di creatività bensì di sostenibilità: dalla mancanza di infrastrutture adeguate alla legislazione sfavorevole, dalla scarsa consapevolezza del diritto d’autore al rifiuto degli utenti di pagare le royalties.
Una transizione digitale di successo dei creatori africani è quindi vista come una priorità su cui i politici devono lavorare. L’ambiente digitale offre grandi opportunità per il settore creativo del continente. “Poiché gli artisti hanno accesso a un pubblico internazionale più ampio attraverso i canali digitali, è fondamentale che ricevano entrate digitali eque”, hanno concordato i relatori del webinar facendo appello alla solidarietà tra le nazioni africane e i ministri per assicurare che il settore creativo africano abbia una forte voce unita, una visione condivisa e obiettivi comuni in tutto il continente. Un appello che l’Unesco, in occasione della giornata delle arti, torna a mettere in luce.
(Valentina Giulia Milani)