Un’esplosione ha coinvolto un autobus che trasportava uomini della guardia presidenziale in transito sulla Avenue Mohamed V, una delle strade più importanti della capitale, Tunisi, lungo la quale sono situate le sedi delle principali banche e società del paese. Secondo bilanci ancora provvisori, si sono contate inizialmente sei vittime, poi salite a 11, come riportato dall’emittente Local Jawhara FM, mentre gli ultimi aggiornamenti da fonti ufficiali riferiscono di 14 morti.
Corrispondenze giornalistiche che giungono dall’area informano che lo scoppio è avvenuto all’ora di punta, con molto traffico causato anche da forti piogge e zone inondate; al momento della deflagrazione il bus transitava nelle vicinanze dell’ex quartier generale del partito del deposto presidente Zine El Abidine Ben Ali e proprio in quel momento, stando a testimoni citati dall’agenzia spagnola Efe, un attentatore suicida si sarebbe fatto esplodere; una ricostruzione, tuttavia, che mentre scriviamo non è avvalorata da altre fonti.
Un portavoce del capo dello Stato, Moez Sinaoui, ha parlato di un “attentato terroristico” di cui, per ora, non sono giunte rivendicazioni. “Una scena di guerra…molti morti in seno alla guardia presidenziale. È la Repubblica ad essere presa di mira” ha scritto su Twitter Firas Guefrech, consigliere della presidenza. Il primo ministro Habib Essid e il ministro degli Interni Najem Gharsalli si sono recati sul luogo dell’esplosione.
Il sedicente Stato Islamico (Is) ha rivendicato quest’anno due gravi attacchi in pochi mesi in Tunisia, quello del 26 marzo al Museo del Bardo, a Tunisi, costato la vita di 24 persone e il ferimento di altre 45, e quello del 26 giugno nel resort turistico di Sousse, in cui si contarono 39 morti e 36 feriti.
(24/11/2015 Fonte: Misna)
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