“I maliani vogliono vivere in uno spazio unificato, senza estremismo. Vogliono vivere riconciliati in uno Stato laico, repubblicano. Vogliono fermare la guerra, organizzare il disarmo e far rientrare gli sfollati”: lo ha detto il presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré, al suo arrivo a Bamako per una visita di due giorni.
Compaoré è stato nominato nel 2012 mediatore della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao) per risolvere la crisi tra il governo di Bamako e i gruppi armati che hanno occupato la regione settentrionale dell’Azawad per 18 mesi.
Tuttavia nell’ultimo periodo il presidente del paese confinante non ha avuto un ruolo attivo nel processo verso una soluzione pacifica e negoziata del conflitto. Lo scorso 23 maggio è stato il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Abdelaziz, ad aver ottenuto la firma di un cessate il fuoco per interrompere gli scontri a Kidal. Inoltre gli ultimi colloqui informali tra le parti si sono tenuti in Algeria, dov’è prevista per metà luglio l’apertura di negoziati formali per un accordo di pace definitivo.
Nel corso della sua visita Compaoré incontrerà il suo omologo maliano Ibrahim Boubacar Keita, i leader dei partiti di opposizione e il capo della missione dell’Onu nel paese (Minusma), Bert Koenders. E’ prevista una tappa a Ségou, a nord-est da Bamako, dove vive una comunità di burkinabe. – Misna