I cittadini di Badme, la città contesa tra Etiopia ed Eritrea (per la quale hanno combattuto una guerra feroce tra il 1998 e il 2000), non hanno accolto con favore la decisione del governo di Addis Abeba di cedere le zone disputate ad Asmara.
Per molti dei 15.000 residenti di Badme, la maggior parte dei quali sono veterani del conflitto, la decisione del premier Ahmed Abiy e della coalizione di governo di cedere la città al loro acerrimo nemico, l’Eritrea è un insulto a vivi e morti. «Perché abbiamo lottato per questo, allora? Per restituirla all’Eritrea? Tutto questo sacrificio per niente? Per questo?», ha commentato Dubale Getu, un veterano. La rabbia locale è in netto contrasto con gli apprezzamenti internazionali che il governo di Abiy si è guadagnato per la disponibilità a mettere fine a una delle più lunghe e difficili dispute diplomatiche.
La gente del posto sostiene anche che di non essere stata consultata dal governo prima che venisse adottata una decisione che avrebbe influenzato la loro vita. Hanno appreso la notizia attraverso la radio e la televisione di Stato e ora minacciano di mettere in campo dimostrazioni contro la decisione governativa. «Ci saranno dimostrazioni se ci costringeranno ad andarcene – ha detto il 35enne Habtom Shiferaw, i cui familiari hanno combattuto nella guerra -. Ci sarà violenza».