Costruire un ponte tra arte, sostenibilità e cultura africana è possibile, come è emerso dall’evento AFRICA FOR GREENWEEK 24, tenutosi sabato 28 settembre presso la prestigiosa Biblioteca Palazzo Sormani di Milano, all’interno del calendario ufficiale della Milano GreenWeek 2024. Organizzata dall’associazione Africa Italia Cultural Exchange, la giornata ha celebrato la sinergia tra arte, sostenibilità e cultura africana, offrendo un programma ricco di attività che hanno coinvolto artisti, designer, musicisti e il pubblico. La conduzione dell’evento è stata affidata alla presentatrice Malice Omondi, che ha saputo accompagnare gli spettatori con grande professionalità e calore. Il fotografo Giorgio Taddia ha immortalato i momenti salienti con uno shooting fotografico che ha catturato l’essenza della giornata.
L’evento si è aperto con la presentazione di un’opera dedicata alla pioniera ambientalista Wangari Maathai (nella foto), realizzata dall’artista Daniela Carcano. Maathai (1º aprile 1940 – Nairobi, 25 settembre 2011) era una biologa e attivista ambientale, la prima donna in Africa a conseguire un dottorato di ricerca. Nel 1977 ha fondato il Green Belt Movement, associazione volta alla piantumazione di alberi, alla conservazione dell’ambiente e alla difesa dei diritti delle donne. È stata membro del parlamento keniota e Assistente Ministro per l’Ambiente e le Risorse Naturali nel governo del presidente Mwai Kibaki, fra il gennaio 2003 e il novembre 2005.
Dopo la presentazione dell’opera dedicata all’ambientalista, è stato svelato un maestoso albero ecologico di Baobab, creato dall’artista Mario Libuti, simbolo della resilienza e della rigenerazione ambientale. Un momento di grande emozione è stata l’esibizione della talentuosa musicista Gilbert Openya, che ha arricchito l’atmosfera con le sue sonorità coinvolgenti, facendo vibrare l’anima del pubblico.
Durante la mattinata, i partecipanti hanno potuto gustare un rinfresco con assaggi di cucina tipica eritrea, gentilmente offerti dal Ristorante Savana, partner dell’evento.
Tra le personalità presenti citiamo Adess Tesfamariam dell’assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che ha portato i saluti istituzionali, sottolineando l’importanza di eventi come questo nel promuovere una cultura della sostenibilità. Da sottolineare anche la visita dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Elena Grande, promotrice della Milano GreenWeek, che ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno degli artisti e degli organizzatori nel sensibilizzare il pubblico sui temi ambientali attraverso l’arte e la creatività.
Nel pomeriggio l’evento è continuato con la presentazione de “Cosmetici poco ortodossi” di Stefano Anselmo che ha catturato l’attenzione del pubblico, seguita dal workshop di Mario Libuti, che ha illustrato il processo creativo dietro la realizzazione dell’albero di Baobab.
Durante la giornata, nel cortile di Palazzo Sormani, l’Accademia di Stefano Anselmo ha collaborato con la stilista Roselyne Ogonya di MogCouture in un set GREENFASHION, dove sono stati creati abiti unici con riviste e tessuti riciclati, mentre i modelli venivano truccati dal vivo.