L’esercito sudanese ha respinto la proposta iraniana di stabilire una nave militare permanente a Port Sudan in cambio del continuo aiuto militare nel conflitto in corso con le forze paramilitari delle Rapid Support Forces. La richiesta di una portaelicotteri iraniana a Port Sudan fa parte delle trattative in corso tra i due Paesi in merito a un potenziale accordo di cooperazione in materia di difesa. Secondo la stampa locale, il rifiuto da parte della leadership sudanese della richiesta dell’Iran di una base navale permanente a Port Sudan è dovuto alle preoccupazioni circa una potenziale reazione da parte di Arabia Saudita, Egitto e Paesi occidentali.
Nonostante il rifiuto dell’esercito sudanese di questa richiesta, fonti citate dal quotidiano Sudan Tribune indicano che l’Iran continua a fornire droni al Sudan. Secondo informazioni in circolazione, alcuni leader sudanesi con legami con il regime iraniano avevano tentato ad aprile di mediare un accordo tra l’esercito sudanese e il governo iraniano, accordo al quale si sarebbero opposti i leader militari sudanesi.
In uno sviluppo separato, il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha promesso “aiuti militari qualitativi senza restrizioni” al governo sudanese lo scorso aprile. Questi aiuti potrebbero potenzialmente includere lo spiegamento di forze russe in Sudan, anche alla luce delle dichiarazioni del comandante in capo aggiunto dell’esercito sudanese, Yasir Al-Atta, a fine maggio, secondo le quali che Sudan e Russia stanno ancora pianificando di firmare diversi accordi militari ed economici nel prossimo futuro.