La furia di Boko Haram si è abbattuta ancora una volta sugli studenti nigeriani: un kamikaze si è fatto esplodere in un college a Kano dopo essersi messo in fila con i ragazzi, provocando almeno otto morti e almeno venti feriti.
L’attacco vi è verificato nei pressi della Scuola superiore di tecnologia sanitaria di Kano, seconda città della Nigeria, teatro in passato di diversi attentati degli estremisti islamici. L’istituto di formazione post-secondaria era chiuso per le vacanze, ma molti studenti si trovavano lì per registrarsi al prossimo anno scolastico.
Un dirigente scolastico ha riferito che un uomo, intorno alle 14.00, è entrato nell’edificio, mettendosi in coda con i ragazzi, e poi si è fatto esplodere. Anche la polizia ha fatto sapere alla stampa locale di privilegiare la pista dell’attentato suicida, perché rispetto a precedenti attentati non ci sono danni ai veicoli parcheggiati all’esterno che possano suggerire l’utilizzo di un’autobomba.
L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma Boko Haram ha colpito le scuole già diverse volte, contestando insegnamenti di stampo occidentale. Soltanto due giorni fa, almeno quaranta persone erano rimaste uccise nel corso di raid attribuiti sempre al gruppo jihadista in due villaggi nel nord-est del paese. L’area è quella vicina alla città di Chibok dove circa due mesi fa duecento ragazze furono sequestrate dai miliziani legati ad al-Qaida con la minaccia di venderle come schiave, dopo averle costrette a convertirsi all’Islam.
E la violenza di Boko Haram non ha risparmiato nemmeno i Mondiali di calcio. La settimana scorsa circa ventuno persone sono morte per una bomba esplosa fuori da un negozio nello Stato di Kobe, mentre stavano guardando una partita, tanto che le autorità hanno vietato le proiezioni pubbliche del torneo in alcune parti del paese.
Negli stati di Borno, Yobe e Adamawa il governo centrale ha imposto lo stato d’emergenza da maggio 2013, e migliaia di persone sono morte da quando Boko Haram ha dato il via nel 2009 ad una rivolta per costituire uno Stato islamico nel nord del paese. E nonostante i ripetuti proclami delle autorità, che hanno promesso maggiore sicurezza ai nigeriani, gli attacchi si susseguono ormai a ritmo quasi quotidiano. – Swissinfo