Il presidente nigeriano Bola Tinubu ha dichiarato ieri lo stato di emergenza per lo Stato di Rivers, una delle regioni più ricche di petrolio del Paese, dove insiste una prolungata crisi politica che ha portato a una paralisi della governance.
Lo riportano i media nigeriani: Tinubu ha presentato l’annuncio durante una trasmissione televisiva, dicendo di aver sospeso per sei mesi il governatore Siminalayi Fubara, il suo vice e tutti i membri eletti del governo dello Stato e nel parlamento locale. “Gli ultimi rapporti sulla sicurezza a me resi disponibili mostrano che tra ieri e oggi si sono verificati inquietanti episodi di vandalismo di oleodotti” da parte di soggetti che lo stesso Tinubu ha definito “militanti”, con il presidente nigeriano che ha lamentato il fatto che “il governatore abbia preso alcuna misura per limitarli. Ho, naturalmente, dato ordini severi alle agenzie di sicurezza per garantire la sicurezza delle vite delle persone dello Stato di Rivers e degli oleodotti”.
La situazione nello Stato di Rivers è instabile, sia politicamente sia a livello sociale ed economico: il governatore è accusato di gravi illeciti, tra cui l’utilizzo di fondi pubblici in violazione della Costituzione e di ostacolare i lavori della Camera dei rappreentanti. Prima del discorso di Tinubu, il parlamento di Rivers aveva annunciato una pausa a tempo indeterminato, impedendo così a Fubara di presentare il bilancio del 2025. La Costituzione della Nigeria considera lo stato di emergenza come una situazione di pericolo o disastro nazionale. Il presidente ha nominato il vice ammiraglio in pensione Ibokette Ibas come commissario che si occuperà degli affari dello Stato per il periodo di sei mesi.