La situazione in Burundi è molto tesa. I golpisti non sono riusciti a prendere il controllo di tutta la città e i lealisti non si sono arresi. «Intorno alla sede della radio e televisione nazionale – spiega una fonte di Africarivista.it a Bujumbura – ci sono stati scontri durissimi dalle quattro alle otto di questa mattina. I lealisti e i golpisti si sono scambiati colpi di armi da fuoco. I tiri non erano solo di armi leggere, ma anche pesanti. Dalle otto i colpi sono diminuiti, ma non sono cessati».
Il controllo della radio e della televisione è importante perché permette di lanciare proclami. Questa notte sia i golpisti, che controllano una delle emittenti private, sia i lealisti che controllano quella nazionale, hanno emesso comunicati a sostegno delle proprie tesi.
I golpisti controllano di sicuro alcuni quartieri della città e l’aeroporto. Ed è anche per questo motivo che il Presidente Pierre Nkurunziza non è potuto rientrare. I lealisti però sono presenti nel centro città e hanno propri presidi al palazzo presidenziale e la sede del partito di governo. Secondo alcune voci i lealisti si stanno dirigendo verso lo scalo aeroportuale per prenderne il controllo e favorire il ritorno del capo dello Stato. Un’eventualità, quest’ultima, che avrebbe un alto valore simbolico e che preoccupa gli oppositori. «Questa mattina – conclude la nostra fonte – non ci sono state manifestazioni, c’è troppa tensione. Alcuni amici e colleghi però mi hanno detto che ampi strati della popolazione temono il rientro di Nkurunziza che potrebbe scatenare ulteriori violenze».