Le autorità guineane stanno facendo di tutto per catturare Claude Pivi, radiato dall’esercito domenica 5 febbraio ed evaso sabato dopo un’irruzione di un commando armato nella Casa Centrale di Conakry. Anche i suoi compagni di prigionia, tra cui l’ex presidente Moussa Dadis Camara e altre due personalità sono fuggiti dalla loro cella, prima di essere catturati dalla polizia. Sono tutti attualmente sotto processo in relazione al massacro del 28 settembre 2009 che ha causato la morte di oltre 150 persone e lo stupro di un centinaio di donne.
Radio France Internationale riferisce che le forze di difesa e di sicurezza, supportate dalle forze speciali dell’unità d’élite dell’esercito guineano, sono state impiegate nella ricerca del fuggitivo Claude Pivi. Dall’alba al tramonto di ieri, un’imponente presenza militare è stata dispiegata nei quartieri di Coléah, Mafanco e Madina, nel sud della capitale.
L’evasione di Claude Pivi e dei suoi compagni di detenzione ha portato a scontri armati sabato, in cui sono rimaste uccise almeno nove persone.
I quattro detenuti saranno perseguiti per le loro azioni: su ordine della Procura, il procuratore militare del Tribunale permanente di primo grado di Conakry ha avviato un procedimento contro l’ex capo di Stato Moussa Dadis Camara, i suoi due ex ministri, i colonnelli Moussa Tiegboro Camara e il latitante Claude Pivi. E anche contro il quarto co-detenuto, il colonnello Blaise Gomou.
Oltre alle accuse di omicidio, stupro e tortura nel processo per il massacro del 28 settembre, tutti e quattro sono ora accusati di omicidio, omicidio colposo e complicità.