Il Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc) ha detto che ci sono collegamenti tra il cambiamento climatico, che colpisce duramente l’Africa, e l’aumento delle epidemie di colera nel continente. Lo riporta Bloomberg, che cita il direttore generale dell’agenzia di sanità pubblica dell’Unione africana (Ua).
“Il colera in Africa è un problema legato al cambiamento climatico” ha detto Jean Kaseya, sottolineando che l’aumento della frequenza di eventi climatici estremi come inondazioni e ondate di siccità aumenta il rischio di diffusione di questa malattia epidemica. Dall’inizio del 2023, le agenzie sanitarie internazionali e africane hanno segnalato diverse epidemie di colera, in 13 paesi dell’Africa orientale e meridionale. Nella regione si sono registrati più di 200.000 casi di colera e più di 3.000 decessi legati a questa infezione, causata dall’ingestione di cibo o acqua contaminati dal bacillo Vibrio cholerae.
Zambia e Zimbabwe sono finora i più colpiti dalla malattia, il cui tasso di mortalità può superare il 6% nelle comunità in cui l’immunità preesistente è bassa a causa dei bassi tassi di vaccinazione e della scarsa salute generale. L’attuale carenza di vaccini contro il colera sta inoltre ostacolando gli sforzi volti a contenere le recenti ondate epidemiche. “A livello globale sono disponibili da 15 a 18 milioni di dosi, mentre l’Africa ha bisogno di 80 milioni di dosi. Lo Zambia ha acquistato 1,7 milioni di dosi, ma ne ha bisogno di 3,2 milioni. Lo Zimbabwe ha bisogno di 3,2 milioni di dosi, ma ne ha ottenute solo 800.000. La Rdc sta ancora peggio perché ha bisogno di 5 milioni di dosi a cui non ha potuto accedere”.