La gestione dei movimenti migratori, la lotta al cambiamento climatico, lo sviluppo di energie pulite, la promozione di alleanze nella scienza e nell’innovazione e nella formazione, sono stati gli argomenti al centro dell’incontro, avvenuto a Rabat, tra il presidente del governo autonomo delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, e il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita.
Clavijo, secondo fonti marocchine, ha elogiato la cooperazione del Marocco nella lotta contro le reti di immigrazione clandestina. Senza “gli enormi sforzi” compiuti dal Marocco, la situazione sarebbe “ingestibile” in Spagna e nell’area europea, ha affermato in dichiarazioni alla stampa. “Dobbiamo valorizzare l’importante ruolo che il Marocco svolge nella stabilità e nel controllo politico. Il Marocco contribuisce alla sicurezza, alla stabilità e a garantire che le reti malavitose non possano spostarsi e generare affari attraverso la tratta di esseri umani”, ha proseguito. Dal 2013, il Marocco ha una politica migratoria che ha consentito la regolarizzazione di 60.000 migranti africani, ha ricordato.
Il capo della diplomazia marocchina, dal canto suo, ha condannato anche lo sfruttamento da parte di partiti e governi in Europa della mappa migratoria per “fini politici”, veicolando un “discorso di paura, di terrore (…) l’immigrato non è un criminale, ma le reti lo sono.”
Clavijo, capo della Coalizione Canaria (destra nazionalista), ha annunciato che intende tornare “il 24 e 25 ottobre in Marocco” come parte di un programma scientifico con l’Università Mohammed VI. Parteciperanno al viaggio i rappresentanti delle aziende pubbliche.