Non solo Super Sema. Dall’Uganda allo Zambia, dal Senegal al Sudafrica fioriscono supereroi africani disegnati da una nuova generazione di fumettisti e sceneggiatori, digitalizzata e talentuosa, che ambisce a conquistare il mondo della fantasia.
di Marco Trovato
La realtà supera la fantasia. La Disney ha annunciato per il prossimo anno il lancio sui suoi canali della prima serie di fantascienza africana. Si chiama Iwájú (“Il futuro” nella lingua yoruba) ed è ambientata a Lagos, in Nigeria. Sarà distribuita su Disney+ nel 2022 grazie allo storico accordo di collaborazione siglato tra la multinazionale statunitense e la società di entertainment Kugali, fondata nel 2017 dai nigeriani Ziki Nelson e Tolu Foyeh con l’ugandese Hamid Ibrahim: tre giovani imprenditori e talentuosi disegnatori di fumetti che si sono fatti notare grazie a internet.
Una storia di successo, la loro, nient’affatto isolata. Già nel 2019 la serie futuristica Mama K’s Team 4, scritta dalla sceneggiatrice zambiana Malenga Mulendema e prodotta dallo studio sudafricano Triggerfish, era approdata su Netflix: è stata la prima serie d’animazione africana a conquistare il grande pubblico grazie alle sue protagoniste, quattro grintose adolescenti africane impegnate a salvare il mondo. Un’altra eroina di grande successo e fascino è l’etiope Hawi, nata dalla fantasia e dal talento dello scrittore Beserat Debebe, fondatore dell’editrice Etan Comics, che stampa e diffonde il fortunato fumetto.
Oggi, grazie alla comunicazione digitale i fumettisti del continente possono farsi conoscere a una platea vastissima, fuori dai confini nazionali, per la gioia di tanti appassionati, una nuova generazione di lettori, tra cui milioni di africani che amano rispecchiarsi in supereroi neri. Furoreggiano il sudafricano Kwezi, il cui protagonista è un supereroe adolescente che vive a Gold City, una città futuristica nata sulle ceneri di Johannesburg; lo zimbabwano Razor-Man (L’uomo rasoio), un meccanico trasformatosi in supereroe, creato dalla matita Bill Masuku; Kayin e Abeni, ideati dal senegalese Juni Ba, tra i più acclamati disegnatori del momento.
I supereroi africani sono diversi l’uno dall’altro, come i talenti che li hanno ideati, ma hanno qualcosa in comune: coniugano poteri eccezionali (quasi mai extraterrestri) coi valori e i miti tradizionali, incarnano la tecnologia hi-tech e la spiritualità ancestrale. Una commistione che li rende diversi, più umani, rispetto a quelli occidentali.
Questo articolo è uscito sul numero 4/2021 della rivista. Per acquistare una copia, clicca qui, o visita l’e-shop