In Madagascar, la mancanza sensibilizzazione sulla demenza senile fa sì che le persone che mostrano sintomi di perdita di memoria siano spesso stigmatizzate. Paul Rakotozandriny, “Dada Paul”, 91 anni, che convive con la demenza, è assistito da anni dalla figlia Fara Rafaraniriana, 41 anni. La loro storia illustra il principio malgascio del valim-babena: il dovere dei figli adulti di aiutare i propri genitori.
Questo reportage firmato da Lee-Ann Olwage per GEO lavoro è stato premiato nella sezione Africa – Long-term projects del World Press Photo Contest 2024, il più prestigioso concorso fotogiornalistico internazionale (i cui vincitori mondiali saranno annunciati il prossimo 18 aprile). Con il suo approccio dignitoso e intimo, questo progetto presenta un’altra prospettiva sulla questione, in risonanza con le famiglie di tutto il mondo, sfidando allo stesso tempo gli stereotipi dell’Africa incentrati sulle emergenze umanitarie.
Foto di apertura: Papà Paul e sua nipote Odliatemix si preparano per andare in chiesa. Il nonno convive con la demenza da 11 anni. Per gran parte del tempo la sua famiglia pensava che fosse “impazzito” o attribuiva i sintomi al consumo di alcol. Solo sua figlia Fara ha notato qualcosa di diverso e ha continuato a prendersi cura di lui