Amnesty International ha esortato le autorità egiziane a rilasciare nove cristiani copti detenuti dalla fine di gennaio dopo aver protestato contro il rifiuto delle autorità di ricostruire una chiesa bruciata cinque anni fa. Secondo un rapporto pubblicato oggi, i nove sono stati arrestati dalle forze di sicurezza nel loro villaggio, Ezbet Farag Allah nel governatorato di El-Minya, dopo una protesta pacifica.
“Le autorità egiziane hanno ignorato per anni gli appelli a ricostruire la chiesa, lasciando circa 800 cristiani copti senza un luogo di culto nel loro villaggio”, e ora “stanno detenendo arbitrariamente” alcuni abitanti, criminalizzando le proteste pacifiche” ha affermato Philip Luther, direttore della ricerca e dell’advocacy per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty.
Il rapporto afferma che, dopo essere stati detenuti, i nove imputati sono stati interrogati bendati e ammanettati, senza la presenza di avvocati, prima di essere rinviati a giudizio il 2 e 3 febbraio. La procura per la sicurezza dello Stato ha deciso di incarcerare i nove per 15 giorni, in attesa delle indagini, quindi ha rinnovato la detenzione il 12 febbraio. Un mese dopo, la Procura suprema per la sicurezza dello Stato ha rinnovato la detenzione per altri 15 giorni.
Nel 2016 l’unica chiesa del villaggio, la Chiesa di San Giuseppe e Abu Sefein, ha preso fuoco ed è stata ufficialmente demolita nel luglio del 2021.