Nella capitale dell’Uganda, Kampala, è stata inaugurata la prima parrocchia della Chiesa ortodossa russa. La chiesa si trova a Nansala, sobborgo di Kampala e la cerimonia di inaugurazione della comunità ecclesiale è stata benedetta dall’Esarca patriarcale d’Africa, il metropolita russo Costantino di Zaraisk. Lo si apprende da una nota ufficiale del servizio stampa dell’Esarcato patriarcale d’Africa della Chiesa ortodossa russa.
La prima divina liturgia nella nuova comunità ortodossa è stata celebrata il 1° marzo ed è stata presieduta dal presidente del dipartimento missionario dell’Esarcato, padre Georgy Maksimov, e co-celebrata dal padre Dimitry Sendidzha, entrambi arrivati dalla Russia. Dopo la funzione, padre Georgy ha annunciato l’apertura ufficiale della parrocchia, che sarà guidata da padre Dimitry, ordinato sacerdote dal metropolita Costantino a Mosca nel 2024.
Dopo la funzione, Maksimov ha incontrato alcuni fedeli residenti e ha ascoltato i potenziali candidati all’ammissione al seminario e all’ordinazione sacerdotale, studi che l’Esarcato patriarcale finanzia interamente in Russia. Il giorno prima, il 28 febbraio, padre Georgy aveva tenuto un incontro pubblico del decanato centrale dell’Uganda.
Come ricorda l’Esarcato russo, la prima volta che un sacerdote della Chiesa ortodossa russa visitò l’Uganda fu nel 1966, quando giunse nel Paese il metropolita Anthony Melnikov. In ricordo di questo evento e con la benedizione dell’Esarcato d’Africa, la parrocchia di Kampala è stata intitolata a Sant’Antonio il grande.
L’espansione della Chiesa ortodossa russa in Africa è uno degli strumenti più importanti per il soft-power della cooperazione russa nel continente e sta erodendo velocemente la presa della Chiesa ortodossa del patriarcato di Alessandria, che lamenta la perdita di fedeli.
A fine dicembre, nella città ugandese di Chiboga, è stata consacrata la prima pietra di quello che diventerà il tempio più importante della Chiesa ortodossa russa in Africa. Una volta finito, prenderà il nome da San Giovanni di Shanghai.