Halima Adam nella sua capanna nel villaggio di Bol, sulle rive del Lago Ciad. Indossa protesi alle gambe che le permettono di muoversi dopo l’amputazione delle gambe causata dall’esplosione dell’attentato suicida. – Foto di Marco Gualazzini
Sull’ultimo numero di Africa Rivista l’incredibile storia di una donna costretta dai Jihadisti a indossare una cintura esplosiva e sopravvissuta per miracolo.