C’è una donna originaria della Repubblica Centrafricana per lungo tempo dimenticata nelle pagine della Storia, nonostante abbia contribuito a scriverla: Andrée Blouin (1921-1986), attivista politica e scrittrice, fu tra le protagoniste della lotta anticoloniale, una figura chiave dietro a molte battaglie per l’indipendenza.
A lei si deve il merito non solo di aver lottato per un’Africa libera ma di aver coinvolto altre donne della Repubblica Democratica del Congo nella lotta contro il colonialismo. Consigliera chiave di Patrice Lumumba, primo ministro del Congo indipendente e leader dell’indipendenza congolese, Blouin è stata anche l’autrice dei suoi discorsi.
Si confrontò con personaggi storici del calibro di Kwame Nkrumah del Ghana, Sékou Touré della Guinea e Ahmed Ben Bella dell’Algeria, ricorda la Bbc, ciononostante la sua storia fino ad oggi era quasi sconosciuta.
Un nome, quello di Andrée Blouin, purtroppo oscurato proprio dagli uomini che raggiunsero il potere con il suo aiuto, ricorda The Conversation. Ma, dopo un oblio durato anni, soprattutto a partire dalla sua morte, oggi il suo nome sta tornando in auge.
Il caso più recente riguarda l’istituzione da parte della casa editrice sudafricana Inkani Books di un premio a lei dedicato, il Premio Andrée Blouin. Questo concorso nasce con l’intento di offrire una voce alle donne del continente che scrivono, in particolare a coloro che si dedicano a tematiche politiche, storiche, o legate all’attualità. “Il Premio Andrée Blouin è un atto di rivendicazione storica, un riconoscimento del ruolo delle donne rivoluzionarie africane nella lotta per la libertà e un invito alle nuove generazioni a scrivere la propria storia”, scrive The Conversation.
La storia della scrittrice è approfondita nella sua autobiografia My Country, Africa: Autobiography of the Black Pasionaria, recentemente ristampata e fonte d’ispirazione per il regista belga Johan Grimonprez, da cui ha realizzato il documentario Soundtrack to a Coup d’État, candidato all’Oscar.
Il ritorno del suo nome, supportato da diverso materiale d’archivio ora disponibile, offre una nuova prospettiva storica sul ruolo che le donne africane hanno avuto nella lotta per la libertà, un modello a cui le nuove generazioni potranno aspirarsi.