Venerdì c’è stato un tentativo di omicidio contro Azali Assoumani, il presidente delle isole Comore, che è rimasto ferito in seguito a un’aggressione all’arma bianca, un coltello, mentre partecipava ad una cerimonia funebre a Salimani Itsandra, una cittadina vicino a Moroni, la capitale delle Comore.
Stando alla ricostruzione del giornale Le quotidien de la Reunion, Assoumani partecipava al funerale di un leader religioso e secondo la sua portavoce Fatima Ahamada “è rimasto leggermente ferito” ma non ha riportato danni seri. Tuttavia, dal 13 settembre, Assoumani non è più riapparso pubblicamente, un fatto che nelle Comore sta alimentando speculazioni sulla reale entità delle ferite riportate: sabato mattina infatti il governo delle Comore aveva diffuso un comunicato stampa in cui assicurava la buona salute del presidente e la sua partecipazione ad una cerimonia religiosa, che si è svolta ieri sera a Moroni ma inspiegabilmente senza la sua presenza. Secondo Mahamoud Salim Hafi, vice segretario generale del governo, l’assenza di Assoumani è legata a una raccomandazione medica: “Sapete che il presidente è stato leggermente ferito, come è stato annunciato sabato in una conferenza stampa. Oggi sono stati gli stessi medici a raccomandare il riposo del capo dello Stato. Non c’è mistero né silenzio. È solo una questione di buon senso da parte nostra. Martedì riprenderà le sue attività”.
L’aggressore, Ahmed Abdou, è un giovane di 22 anni, un militare arruolatosi pochi mesi fa e secondo alcuni testimoni citati dall’Afp, era presente nella sala dove si teneva la cerimonia funebre, vestito con una lunga tunica. L’uomo ha poi aggredito Assoumani con un coltello, ferendolo ad una mano, secondo la Bbc, e venendo bloccato quasi subito dai presenti, in particolare dal genero del Gran Muftì della Repubblica, anch’egli rimasto ferito, e consegnato alla polizia. Tuttavia, l’uomo è morto poche ore dopo in circostanze misteriose: secondo il pubblico ministero incaricato del caso, Ali Mohamed Djounaid, citato da Bfm Tv, Abdou è morto mentre era in detenzione: “È stato isolato in una stanza in modo che potesse calmarsi ieri” ovvero venerdì, dopo il suo arresto. “Gli investigatori lo hanno trovato questa mattina” ovvero sabato, “inanimato. Un medico lo ha dichiarato morto. È stata aperta un’indagine per determinarne le cause”. Durante una conferenza stampa, sabato pomeriggio, il ministro dell’Energia Aboubacar Saïd Anli ha rassicurato sullo stato di salute di Assoumani ma ha anche ammesso che è stato ferito, oltre che alla mano, anche alla testa: “È a casa” ha detto Anli, chiarendo che al presidente sono stati applicati dei “punti di sutura” perché colpito “al cuoio capelluto” che “sanguina molto”.
Azali Assoumani, 65 anni, ex capo di stato maggiore dell’esercito salito al potere con un colpo di stato militare, è stato rieletto presidente a gennaio in seguito a un voto molto contestato seguito da due giorni di proteste, anche mortali, per alcuni presunti brogli. I suoi detrattori infatti lo accusano di imporre il suo crescente autoritarismo nell’arcipelago, formato da tre isole e situato nel Canale di Mozambico, un Paese che conta circa 870.000 abitanti. È stato presidente dell’Unione africana tra il 2023 e il 2024 e, in quanto tale, ha partecipato al Vertice Italia-Africa dello scorso gennaio. Fahmi Saïd Ibrahim El Maceli, avvocato ed ex ministro di Stato delle Comore, in una dichiarazione a Rfi ha condannato l’aggressione contro Assoumani ma ha anche evidenziato le zone grigie intorno alla morte in custodia dell’aggressore: “È morto. In quali condizioni? Quali sono le cause che potrebbero aver portato alla morte di questo ragazzo? Non sono state chiarite. Penso che sia necessario che il governo esca dal suo silenzio e ci spieghi esattamente cosa è successo. I comoriani hanno il diritto di conoscere la verità”.
Il partito Ridja, all’opposizione, ha reagito all’attentato con un comunicato stampa, diffuso sabato, in cui si denuncia un clima di violenza che “ha raggiunto un livello allarmante e insolito nelle Comore” ritenendo che questo incidente illustri il “disordine sociale e psicologico di una popolazione lasciata allo sbando”.