di Pierre Yambuya
Menti brillanti, tanto allenamento, fame di successo: così nascono i campioni dello Scarabeo inglese. Noi lo consideriamo un divertente gioco da tavola. Ma per i nigeriani è un vero sport che richiede impegno, costanza, strategia, capacità da affinare ogni giorno. In palio ci sono ricchi premi in denaro. E un vocabolario ricco e fantasioso.
I tavolini e le sedie di plastica sono allineati nel cortile di un’anonima palazzina con l’intonaco grigio scrostato. Ma quelli che potrebbero sembrare i preparativi per un banchetto o un ricevimento sono in realtà i campi di gioco del secondo sport più praticato in Nigeria (dopo il calcio): lo Scrabble.
Siamo nel cuore di Surulere, sobborgo popolare di Lagos, metropoli da 15 milioni di abitanti, una zona vivace che pullula di mercatini di strada, birrerie informali, officine, botteghe, chioschi che vendono spiedini di carne. C’è un gran frastuono di clacson, motori, condizionatori. «Non è facile concentrarsi in queste condizioni – ammette Frank Ishekwene, responsabile del Surulere Scrabble Club –. Ma il torneo è programmato per il pomeriggio di domenica, quando il traffico e le attività saranno notevolmente affievolite». Alla competizione sono attesi una trentina di atleti, di ogni età: universitari, pensionati, impiegati, commercianti, meccanici, un paio di casalinghe. Hanno pagato ciascuno mille naira (poco più di due euro) di quota di iscrizione. Il premio per il vincitore è un piccolo frullatore da cucina.
«Ogni mese organizziamo una gara per i soci – spiega il capitano del club –. È un modo per mantenersi in forma e tenere vivo lo spirito associativo. Ma c’è chi si dà appuntamento con qualche compagno ogni sera per allenarsi. Lo Scrabble per molti è una passione, per alcuni è un’ossessione di cui si non riesce a fare a meno. C’è chi ha sacrificato il matrimonio o la carriera scolastica in nome di questo gioco. Cose serie, altroché».
Passione contagiosa
Lo Scrabble fu inventato in America negli anni Trenta del secolo scorso da Alfred Mosher Butts, un architetto disoccupato che in mancanza di lavoro passava le giornate a progettare e costruire parole. Ossessionato dalla ricerca di vocaboli da incastrare assieme, ha dato vita a uno dei più celebri giochi da tavola di tutti i tempi, assai simile al nostro Scarabeo, che oggi è praticato in ogni parte del mondo. Lo scopo dello Scrabble – precisiamo a quanti non lo conoscano – è totalizzare il punteggio più alto componendo su un tabellone con determinate lettere a disposizione dei termini di senso compiuto, in stile parole crociate. I punti sono assegnati per il valore delle lettere e incrementati dalle caselle premio della griglia di gioco.
Quello che in molte parti del mondo viene considerato un divertente passatempo, buono per serate conviviali con amici e parenti, in Nigeria è vissuto come uno sport a tutti gli effetti. Una disciplina che richiede impegno e allenamento mentale, organizzazione e strategia.
Il Surulere è solo uno delle decine di club affiliati alla Nigeria Scrabble Federation (Nsf), riconosciuta ufficialmente dal governo e dall’Associazione mondiale dei giocatori di Scrabble (Wespa). In ogni parte del Paese si svolgono competizioni che coinvolgono migliaia di praticanti. Importanti aziende e multinazionali sponsorizzano tornei con premi in denaro per ogni categoria: dagli studenti ai lavoratori del pubblico impiego, dai bancari ai tassisti, e così via. Gli appassionati si ritrovano con assiduità per sfidarsi: in locali pubblici, biblioteche, parchi, capannoni di Chiese cristiane, scuola… Ovunque ci sia spazio e un minimo di tranquillità.
Campioni del mondo
I montepremi delle competizioni più importanti arrivano a cifre ragguardevoli, dell’ordine di alcune migliaia di euro, permettendo ai più bravi di diventare giocatori professionisti. «È a quell’ambizioso traguardo che puntano le schiere di giovani nigeriani intenti ogni giorno a migliorare le proprie performance», spiega un docente universitario e membro del consiglio direttivo della Federazione nigeriana di Scrabble. «La passione si è diffusa a partire dagli anni Settanta, importata nel Paese dai primi studenti nigeriani formatisi nelle università anglosassoni. Ben presto si è estesa dai campus all’intera società».
Segun Adegbenro, imprenditore specializzato in import-export, è stato tra i primi a fiutare il business. In quarant’anni ha smerciato miriadi di scatole del gioco acquistate a Londra e rivendute a Lagos, Kano, Abuja, Port Harcourt. Oggi la Nigeria (la più popolosa nazione d’Africa, con 210 milioni di abitanti) vanta il primato di “top players” (ben 38!) nella lista dei 100 migliori giocatori di Scrabble al mondo. A livello continentale il primato nigeriano è assoluto (nelle competizioni dell’edizione francese vanno forti Senegal, Congo Brazzaville, Centrafrica). Tra i suoi campioni ci sono fuoriclasse come Olawale Fashina, plurivincitore di tornei internazionali, Bukunmi Afolayan, regina incontrastata tra le giocatrici donne, e Wellington Jighere, 37 anni, primo africano ad avere conquistato il titolo mondiale.
Tanto allenamento
«Non c’è un segreto dietro i nostri successi – spiega lo stesso Jighere –. Le vittorie sono ottenute con fatica, dedizione, allenamento». Il giocatore di Scrabble non si limita a imparare a memoria le parole presenti nel dizionario (i migliori ne conoscono fino a 250.000: cinque volte più di uno studente medio universitario americano), ma studia le strategie migliori per battere l’avversario. «Molti pensano erroneamente che per vincere si debbano creare le parole più lunghe possibili. In realtà bisogna anzitutto mettersi nelle condizioni di usare tutte le lettere a propria disposizione impedendo quanto più possibile all’avversario di creare delle combinazioni efficaci. In altre parole, è meglio creare parole corte che mettano in difficoltà il rivale».
Per vincere serve pazienza, pensare alle mosse successive, costruire passo dopo passo una ragnatela che imprigioni l’avversario. La pandemia ha costretto a posticipare di un anno l’Africa Scrabble Championship, il campionato del continente, che avrebbe dovuto tenersi a novembre in Zambia, ma i giocatori nigeriani hanno comunque trovato il modo di tenersi in allenamento. «Grazie alla tecnologia digitale in ogni parte del Paese sono stati organizzati numerosi tornei “a distanza” – partite al computer collegati in rete tra loro – che hanno consentito di evitare assembramenti e di giocare anche durante il lockdown», spiega Bukunmi Afolayan, che oggi allena schiere di giocatori di Scrabble assetati di successo.
Palestra per la mente
«I più giovani si tengono allenati con applicazioni sui loro cellulari. Ma io consiglio ai miei allievi di passare almeno un’ora al giorno sul dizionario per imparare a comporre e memorizzare parole nuove di tre, quattro, cinque lettere». Lo Scrabble – è stato scientificamente provato da ricerche pubblicate sulle più autorevoli riviste scientifiche – aiuta ad arricchire il proprio vocabolario e sviluppa la conoscenza della lingua (in Nigeria è utile a perfezionare l’inglese, poiché molti studenti comunicano tra loro usando il pidgin, un idioma che mischia inglese e lingue locali). Non solo. Il gioco favorisce la concentrazione e la memoria (come per gli scacchi, le partite possono durare anche giorni).
Oltre 50 scuole superiori di Lagos hanno introdotto l’insegnamento dello Scrabble tra le materie tradizionali. Molti insegnanti e presidi ne caldeggiano la pratica in abbinata alle lezioni in classe. Tornei scolastici sono frequenti. Lo scorso febbraio, la nigeriana Mind Games Incorporated, per ovviare ai problemi della pandemia, ha lanciato il primo Mgi Virtual Secondary School Scrabble Championship, un torneo tenutosi sulla piattaforma Woogles, aperto a migliaia di ragazze e ragazzi di ogni città nigeriana. I vincitori delle rispettive categorie si sono aggiudicati un premio stellare di 250.000 naira (più di 500 euro). Nelle settimane precedenti, le vendite di dizionari in Nigeria erano andate alle stelle. «Nelle librerie non si trovava più un solo vocabolario – ricorda radiosa Chioma Kelechi, promotrice dell’iniziativa Scrabble in Schools –. Puntiamo a convincere il ministero dell’Istruzione a rendere lo Scrabble materia obbligatoria in ogni scuola del Paese. Così sforneremo i migliori campioni del mondo. E soprattutto miglioreremo il nostro sistema educativo».