Dopo dieci anni di chiusura, il Ciad e la Repubblica Centrafricana hanno trovato un terreno comune per la riapertura delle frontiere terrestri. Nell’aprile 2014, di fronte alle accuse di Bangui che implicavano N’Djamena nella situazione di instabilità che viveva allora la Repubblica Centrafricana, il defunto presidente Idriss Deby Itno decise unilateralmente di chiudere la frontiera con il suo vicino meridionale.
La decisione dimostra il desiderio comune dei governi del Ciad e della Repubblica Centrafricana di promuovere il commercio, i viaggi transfrontalieri e la cooperazione bilaterale in vari settori, tra cui la sicurezza, l’economia e lo sviluppo subregionale. Ieri, il governatore della regione ciadiana di confine, il Moyen Chari, Abdraman Ahmat Bargou, si è recato nella località di Maro per dare il via alla riapertura. Ha sottolineato che sarà un sollievo per la popolazione di entrambi i Paesi.
La chiusura negli anni non è stata del tutto ermetica. Non sono mancate le eccezioni legali, nonché illegali.
Il gruppo Wagner sostiene di aver mediato l’accordo che ha portato Repubblica centrafricana (Rca) e Ciad a riaprire le frontiere terrestri.
Su un gruppo Telegram ricollegato ai Wagner in Centrafrica ieri è stato pubblicato un video girato in località Maro/Sido, prefettura di Ouham, nel nord della Rca: nel video si vede la popolazione in festa che rincorre i pick-up militari a bordo dei quali vi sono sia militari centrafricani che ciadiani. Nelle immagini compaiono anche uomini caucasici in uniforme militare, in piedi sui cassoni dei pick-up o a bordo di motociclette, coi volti coperti o travisati in post-produzione del video.
Nella caption che accompagna il video si legge in cirillico che “i rappresentanti dei due Stati e gli specialisti militari russi del gruppo Wagner hanno concordato di collaborare nel campo della sicurezza transfrontaliera per contrastare le bande criminali in tutta la regione. Questi accordi sono accolti con giubilo dalla popolazione su entrambi i lati del confine. Migliaia di cittadini riconoscenti sono scesi in piazza!”
La riapertura del confine, chiuso da 10 anni, non è l’unico accordo raggiunto: secondo Wagner è stato anche raggiunto un accordo sulla cooperazione per la lotta coordinata contro le bande criminali, con l’istituzione di un posto di blocco congiunto nell’area della città di Moyenne Sido.