Nel vocabolario giornalistico la parola “Sahel” (in arabo “sponda” a indicare il bordo del deserto del Sahara) è sinonimo di fragilità, instabilità, crisi umanitarie. Una regione funestata da problemi di insicurezza (colpi di stato, violenze jihadiste, periodiche crisi alimentari). Eppure in quella cintura di territorio subsahariano che comprende una decina di Paesi, vive la popolazione più giovane dell’Africa (il 70% ha meno di 25 anni) e si registrano i tassi di fecondità fecondità più alti del continente (una media di 6,3 figli per donna), a dimostrazione che la fragilità dell’ambiente non ha soffocato l’insopprimibile vitalità delle sue popolazioni.
Viene da chiedersi, ora, quali ruoli rivestano le donne e i loro giovani figli in quella regione? Sono vittime che subiscono gli eventi della storia o sono protagonisti di quella fervida società civile che tenta faticosamente ogni giorno di affrontare e risolvere difficoltà ed emergenze?
Alcune significative risposte arriveranno dal Convegno internazionale sulla prevenzione dei conflitti e l’uguaglianza di genere organizzato dalla Ong italiana ACRA a N’Djamena, Ciad, dal 24 al 27 giugno 2024. Titolo significativo: “Giovani e donne in azione: simposio internazionale sulla prevenzione dei conflitti e l’uguaglianza di genere”. Un evento a cui sarà possibile partecipare dall’Italia, seguendo gli interventi (in francese e in inglese) che saranno trasmessi in diretta streaming. Per seguire online il convegno basta iscriversi, gratuitamente, compilando il form online.
Il programma è ricco e prevede la presentazione dei risultati di studi e ricerche sul campo, e un susseguirsi di interventi di ricercatori, ricercatrici e docenti universitari/e, attiviste/i, rappresentanti di organizzazioni e di comunità, esponenti del mondo della cooperazione.
Particolarmente attenzione sarà posta a due temi fondamentali – la prevenzione e la lotta alla violenza di genere, e la gestione e la prevenzione dei conflitti – attorno a cui gravitano le attività di ACRA nella regione. Dal 2019, infatti, l’Ong milanese collabora con le organizzazioni della società civile e con il mondo della ricerca in programmi volti ad affrontare queste sfide in Africa, ma non solo. Nel realizzare i progetti, ACRA e i suoi partner ritengono che una comprensione delle cause e delle dinamiche della violenza di genere, così come della natura dei conflitti e della loro gestione da parte delle associazioni giovanili, e dei singoli giovani e donne, sia essenziale per ottenere miglioramenti per le popolazioni e le persone più vulnerabili.
UN RICCO PANEL DI INCONTRI E PARTECIPANTI
Il convegno si articola in quattro giorni di discussioni accademiche e pratiche, con tavole rotonde e gruppi di lavoro per esplorare i contributi reciproci che il mondo della società civile e quello accademico possono apportare alla cooperazione, in Africa Subshariana e in particolare nella regione del Sahel.
Le giornate includono la presentazione e discussione intorno a studi e ricerche sui temi del convegno, presentati da relatori e relatrici accademiche internazionali che hanno inviato le loro candidature e lavori attraverso un bando lanciato nei mesi precedenti.
Inoltre, partono da riflessioni su esperienze e risultati ottenuti da progetti e programmi messi in campo da ACRA, OSC, altre ONG, enti e associazioni che lavorano sui temi collegati alla prevenzione dei conflitti e della violenza di genere, per produrre raccomandazioni per orientare le politiche di sviluppo e raggiungere obiettivi comuni al mondo della ricerca, della società civile e della cooperazione.