Secondo un recente rapporto sugli sviluppi economici e sociali in Africa redatto dalla Commissione economica per l’Africa (Eca), i Paesi del continente guideranno la classifica delle economie a più rapida crescita a livello mondiale nel 2024. Questa previsione è supportata principalmente dalle dinamiche economiche in Niger, Senegal, Costa d’Avorio, Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Ruanda: questi Paesi stanno attraversando traiettorie di crescita dinamiche, guidate da vari fattori che vanno dall’espansione del settore degli idrocarburi ai massicci investimenti nelle infrastrutture e nel turismo.
“La crescita in Niger sarà alimentata dal rilancio della produzione agricola, benché vulnerabile alle condizioni climatiche sfavorevoli, e da un aumento della produzione di petrolio greggio, che avrà conseguenze benefiche sul settore dei trasporti”, spiega l’Eca.
“La forte espansione di Costa d’Avorio, Rdc e Ruanda è attribuita ai maggiori investimenti nelle infrastrutture, al continuo sviluppo del turismo, al buon andamento dell’industria mineraria e ai benefici della diversificazione economica” ha detto, citato dall’Agence ecofin, Adam Elhiraika, direttore della Divisione macroeconomia e governance presso la Corte dei conti europea.
Queste previsioni coincidono con quelle della Banca africana di sviluppo (Afdb) e delle istituzioni di Bretton woods sulla situazione economica del continente: a febbraio, l’Afdb ha indicato che 11 dei venti Paesi in più rapida crescita al mondo nel 2024 sono africani, previsioni che sembrano sottolineare la resilienza economica del continente così come l’efficacia delle riforme messe in atto per rilanciare le economie dopo la crisi pandemica e lo scoppio della guerra russo-ucraina, anche se gli effetti dell’inflazione continuano a farsi sentire.
Nonostante queste prospettive positive, permangono sfide significative, in particolare a livello politico: la recente ondata di colpi di Stato sperimentati dal continente e la sicurezza restano sfide importanti. Inoltre, le recenti crisi che hanno colpito il continente hanno creato un arretrato nella lotta contro la povertà, la disuguaglianza e la disoccupazione, che sta ostacolando il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) delle Nazioni unite.