La situazione in Mozambico si è parzialmente tranquillizzata rispetto ai picchi di violenza di dicembre, ma la stabilità completa non è ancora stata raggiunta. A raccontarlo è una cooperante italiana impegnata in un progetto di sviluppo nel Paese. “Ogni giorno ci sono manifestazioni – spiega -, ma per ora sono pacifiche e senza grandi scontri. Venancio Mondlane, il leader dell’opposizione, sta tenendo una serie di comizi in tutto il Paese. Non si verificano più gli scontri violenti dei mesi scorsi, che causavano morti e feriti”.
Tuttavia, la calma è ancora lontana. “Bande di giovani organizzano quotidianamente posti di blocco sulle strade, chiedendo denaro ai passanti – continua -. Questo fenomeno rallenta il commercio lungo le principali arterie e impedisce ai mercati di ricevere le merci come avveniva in passato”.
Nelle ultime settimane, si sono verificate anche alcune vendette sanguinose. “Il gruppo paramilitare Naparamas ha ucciso e decapitato un esponente di spicco del Frelimo, il partito di governo, a Morrumbala. Dopo l’omicidio, gli hanno tagliato la testa e l’hanno esposta su un palo. Un’esecuzione brutale che ha scatenato una violenta reazione della polizia. Durante uno scontro a fuoco, è stata ferita una cooperante”, racconta la fonte.
La paura di spostarsi sta paralizzando l’economia e ostacolando i progetti di sviluppo. “I camionisti evitano viaggi lunghi per timore di aggressioni – conclude -. Di conseguenza, molti grossisti non riescono a rifornire le aziende e le organizzazioni non governative. La gente ha paura di muoversi. Dopo le elezioni, il Paese non ha ancora ritrovato la normalità. Mondlane ha annunciato che per 100 giorni non organizzerà manifestazioni, in attesa che il governo attui alcune riforme. Speriamo che, allo scadere di questo ultimatum, non riprendano gli scontri”.