Il copto Mikel Munir, fondatore e leader della formazione politica d’impronta liberale al-Haya, ha rivolto un pubblico appello alle autorità egiziane affinché nella legge sullo statuto personale in via di revisione, sia inserita una clausola che impedisca il cambio di religione per i cristiani minorenni senza il consenso dei propri genitori. Nell’appello pubblico, rilanciato da fonti egiziane consultate dall’Agenzia Fides, il leader politico ha riferito che trattative su questo punto delicato erano state avviate da organizzazioni impegnate nel campo dei diritti civili già con il regime di Hosni Mubarak. La clausola servirebbe a porre fine al fenomeno diffuso delle sparizioni di ragazze copte – fughe cosiddette d’amore o veri e propri mini-sequestri – le quali, una volta terminata la segregazione (volontaria o meno) comunicano alle proprie famiglie l’avvenuta conversione all’islam. Secondo l’autore dell’appello, l’islamizzazione dei minori sotto l’effetto di pressioni emotive o fisiche è destinata a continuare, se ad essa non si pone freno con adeguati strumenti legislativi. (GV) (23/07/2015 Fonte: Fides)
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