Nella giornata di ieri, tra le 11 e mezzogiorno (ora locale), è crollato un edificio residenziale di sette piani nella capitale della Sierra Leone, Freetown, un crollo che ha causato la morte di almeno otto persone e il ferimento di almeno altre sei.
Lo si apprende dai media sierraleonesi, che seguono con apprensione la ricerca di eventuali sopravvissuti messa in atto dal personale dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (Ndma), che in una nota stampa diffusa ieri sera spiega che tra le macerie ci sarebbero ancora altre persone intrappolate. Alcune di loro, specifica la Ndma, erano state in grado di comunicare la loro posizione ai soccorritori.
L’edificio si trovava a Shell new road, nella parte orientale di Freetown, ed era utilizzato sia a scopi commerciali che residenziali. Ttra le vittime accertate ci sono almeno un bambino e una bambina di età inferiore a cinque anni. Inizialmente i soccorritori hanno scavato a mani nude tra le macerie, in attesa che la Ndma riuscisse a mobilitare e fare arrivare sul posto due gru.
Il direttore della Ndma, Brima Sesay, in una dichiarazione alla stampa ha sottolineato la necessità di sensibilizzare “l’opinione pubblica sui rischi associati all’impiego di appaltatori non qualificati e di materiali edili di qualità inferiore”, una delle principali ragioni per cui avvengono crolli come questo nel Paese dell’Africa occidentale. Sesay ha anche detto che la Ndma “continuerà a condurre valutazioni della vulnerabilità per contribuire a ridurre la frequenza dei crolli degli edifici in tutto il Paese”.
FOTO: AFP