In Somalia, il portavoce di al Shabaab Ali Dhere ha dichiarato a radio Andalus, emittente del movimento islamista legato ad al Qaeda, che il suo gruppo «attaccherà ed eliminerà il cancro dell’Isis».
In Somalia, la piccola cellula Isis, acronimo arabo che sta per Stato Islamico, è stata costituita nel 2015 ed è composta principalmente da ex combattenti di al Shabaab. Non supera oggi le poche centinaia di membri, principalmente basati nello Stato semi-autonomo del Puntland, non lontano dalla città di Qandala, di cui ha preso il controllo nel 2016.
Le tensioni tra i due movimenti sono sempre state alte e si sono intensificate la scorsa settimana quando l’Isis ha pubblicato un video che mostra diversi cadaveri di shabaab.
Le ragioni di questi scontri sono ancora incerte. Potrebbero essere collegate alla concorrenza nel reperire risorse per il finanziamento delle reciproche attività. L’Isis e l’unità nord-orientale degli Shabaab si finanziano in gran parte tassando la popolazione e le imprese della zona.
Daesh ha anche portato a termine quest’anno alcuni attacchi nel sud della Somalia, il bastione di al Shabaab. Secondo il ricercatore Matt Bryden, questo potrebbe rappresentare una minaccia per gli shabaab e spiega la forte risposta del comando del gruppo.