di Céline Camoin
Le donne sono ancora sottorappresentate e sottofinanziate nell’ecosistema tecnologico africano, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni. Lo evidenzia il rapporto di Disrupt Africa, intitolato “Diversity dividend: Exploring gender equality in the AfricanTech Ecosistems 2024”, di cui trae notizia l’agenzia Ecofin Pro. Il rapporto precisa che delle 2.786 startup africane attive nel continente fino al 1° giugno di quest’anno, 483 ovvero il 17,3% sono state fondate o cofondate da donne.
Sebbene sia superiore a quello registrato alla stessa data dell’anno scorso (il 14,6%), questo tasso dimostra che il settore tecnologico africano non è un buon alunno quando si tratta di parità, anche se le cifre variano da Paese a Paese. I Paesi del continente con il maggior numero di fondatrici o cofondatrici donne sono lo Zambia (24%), il Senegal (23,4%), il Ruanda (22%) e la Nigeria (20,7%).
Il settore legal-tech è in cima alla lista dei settori con il maggior numero di fondatrici e cofondatrici donne (27,6%). Seguono la tecnologia sanitaria (23,4%), il reclutamento e la gestione delle risorse umane (22,7%), la tecnologia educativa (21,5%) e l’e-commerce (20,4%).
Anche le donne che ricoprono la posizione di Ceo rimangono una minoranza nelle start-up africane. In totale, 310 start-up identificate quest’anno da Disrupt Arica (11,1%) sono guidate da donne, il che rappresenta un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno (9,6%).
Sviluppato in collaborazione con Madica, un programma di investimenti pre-seed rivolto ai fondatori sottorappresentati e sottofinanziati in Africa, il rapporto rivela anche che le donne fondatrici e leader nel continente hanno maggiori difficoltà a raccogliere fondi rispetto ai loro colleghi uomini.
Delle 1.005 start-up che hanno raccolto fondi con successo tra il 1 gennaio 2022 e il 4 giugno 2024, 220 (21,9%) hanno almeno una donna nel team fondatore mentre 119 sono guidate da donne (11,8%).
La Nigeria è in testa come Paese di origine delle start-up con almeno una donna nel team fondatore che hanno raccolto fondi, davanti a Kenya, Sudafrica, Egitto, Ghana e Marocco.
Disrupt Africa ha inoltre condotto un sondaggio sulla parità tra 29 fondatrici e cofondatrici di start-up africane. Risulta che il 79,3% delle intervistate afferma di aver percepito pregiudizi nei loro confronti a livello professionale perché sono donne, mentre il 69% afferma di aver perso opportunità professionali per lo stesso motivo. Il 72,4% si è già sentito svantaggiato o influenzato negativamente dal fatto di essere donna durante un colloquio con un potenziale investitore. Disrupt Africa è un portale specializzato nelle start up africane, in particolare nell’ambito delle tecnologie.