di Andrea Spinelli Barrile
Il presidente kenyano William Ruto ha un nuovo soprannome: “Kasongo” dopo un video virale di Capodanno. Niente più “Zaccheo”, legato alle sue politiche fiscali. “Kasongo” si riferisce a una canzone che racconta di un uomo che abbandona la famiglia, simbolizzando le difficoltà economiche del Kenya.
Il presidente William Ruto ha un nuovo soprannome, affibbiatogli dai keniani sui social media: Kasongo. Da dopo la notte di Capodanno, quando alcune immagini di Ruto che balla ad una festa a Kisii sono diventate virali sui social, gli utenti keniani hanno iniziato a chiamare il loro presidente “Kasongo”, sostituendo il soprannome diventato ormai obsoleto, “Zaccheo” (o meglio, “Zakayo”, come l’esattore delle tasse della Bibbia).
“Mi piacciono i soprannomi: va bene, chiamatemi Kasongo: è una bella canzone, amata da tanti, quindi potete continuare con il soprannome Kasongo. Anche chiamarmi Zakayo non è male: sto riscuotendo le tasse per far progredire il Kenya” ha detto lo stesso presidente Ruto la scorsa settimana parlando ad un funerale nella contea di Bungoma, nel Kenya occidentale.
Sui social, in particolare su X e TikTok, i keniani critici delle politiche economiche del presidente parlano di Ruto chiamandolo Zaccheo dalla scorsa estate e Kasongo dalla notte di capodanno. Zakayo, o Zaccheo, è il nome con cui nella Bibbia si chiama il capo degli esattori delle tasse di Gerico (e questa è la ragione per cui è stato scelto il soprannome), un publicano che tuttavia si converte alla parola di Gesù. Il messaggio che trasmette la storia di Zaccheo è, in realtà, opposto alle critiche che vengono rivolte a Ruto: la vicenda di Zaccheo ci dice che nella vita non tutto è perduto e che, nonostante le difficoltà, è possibile salvarsi. L’invito implicito in questa storia biblica è quello di guardare oltre l’uomo per osservare al meglio il suo cuore.
Il soprannome Kasongo invece ha una genesi molto diversa. Kasongo è una canzone scritta e prodotta dall’Orchestra Super Mazembe, una band di soukous nata in Zaire e trasferitasi in Kenya degli anni Settanta, dove ha spopolato con successi enormi che ancora oggi sono nella memoria collettiva della recente cultura musicale keniana. Da qualche mese sui social spopolano centinaia di meme che criticano Ruto usando come sottofondo la canzone Kasongo.
Nei video il trend è quello di un uomo in una situazione difficile che è in procinto di prendere una decisione sbagliata.
Con “Kasongo”, parola che non è swahili ma lingala (Repubblica democratica del Congo, Paese di origine dell’Orchestra) oggi i keniani indicano il facocero. La canzone Kasongo invece, del 1977 ma tornata virale, racconta la storia di un uomo chiamato appunto Kasongo che lascia la moglie e la famiglia per altre donne: nella canzone, la moglie chiede al marito traditore di tornare a casa dalla famiglia per continuare a crescere i figli. Ed è qui la ragione per cui i keniani chiamano Ruto con questo soprannome: “Kasongo, marito mio, sto soffrendo. Per favore, torna a casa. Ho gli occhi incollati alla strada, sperando di vederti tornare a casa. I bambini chiedono: ‘Dov’è nostro padre?’ Cosa dovrei dire loro? Perché mi rendi irrequieta?”.