L’Egitto è sotto attacco di forze che vogliono destabilizzare il Paese, e tra le misure di sicurezza promosse dagli apparati dello Stato c’è anche il consiglio rivolto ai cristiani di diminuire visite e celebrazioni nelle chiese e nei monasteri, evitando in questa fase emergenziale di radunare folle cospicue presso il luoghi di culto e di preghiera. Il suggerimento è stato espresso di persona dal Ministro degli Interni Magdi Abdel Ghaffar, durante un incontro avvenuto giovedì 8 giugno con i massimi responsabili della sicurezza delle provincie egiziane dove sono più elevati i rischi di azioni terroristiche messe in atto contro la popolazione civile e le forze militari e di polizia. Nel suo intervento, riportato dal media egiziani, tra le altre cose Ghaffar ha confermato che chiese e monasteri saranno al centro di misure di sicurezza adeguate al momento, gestite dagli apparati in coordinamento con le comunità e le autorità ecclesiali locali. Ma ha aggiunto che proprio lo stato di emergenza consiglia di dimunuire l’afflusso alle chiese e ai monasteri di moltitudini di fedeli e pellegrini. Una raccomandazione che appare in contraddizione con i recenti appelli – espressi dai responsabili delle politiche egiziane per il turismo – che puntavano a valorizzare il grande Paese nordafricano come meta di pellegrinaggi da proporre a tutti i cristiani del mondo, sulle orme della Sacra Famiglia, che secondo il racconto evangelico si rifugiò in Egitto per salvare Gesù Bambino dalla violenza di Erode.
(10/06/2017 Fonte: News.va)
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