Il campionato egiziano di calcio al via a metà settembre si giocherà in stadi vuoti. Il ministro dello sport egiziano Khaled Abdel-Aziz ha infatti annunciato che le partite si svolgeranno a porte chiuse per motivi di sicurezza. L’annuncio è stato fatto ieri, in occasione del sorteggio del calendario per la nuova stagione calcistica, che sarà la quarta consecutiva senza tifosi negli stadi del Paese. “Il campionato – ha spiegato Abdel-Aziz in dichiarazioni riportate da Al-Ahram – si giocherà senza pubblico negli stadi. Siamo altresì in trattative con il ministro degli interni per permettere al Cairo Stadium di ospitare le partite”. Lo stadio della capitale, il più famoso del Paese, non ospita infatti gare di campionato da quattro anni per problemi legati alla scarsa sicurezza. L’Egitto ha chiuso gli stadi al pubblico dopo la strage di Port Said, avvenuta il 1 febbraio 2012, in cui oltre 70 tifosi dell’Al Ahly rimasero uccisi nei violentissimi scontri tra tifosi scoppiati al termine della partita contro l’Al Masri. Gli ultras dell’Al Masri, dopo la sconfitta per 3-1, invasero il terreno di gioco attaccando i supporter avversari. Nel febbraio 2015 gli stadi vennero parzialmente riaperti ma la decisione venne revocata dopo che 19 tifosi dello Zamalek morirono in incidenti all’Air Defence Stadium del Cairo. Recentemente piccoli gruppi di tifosi sono stati ammessi negli stadi per le partite della Champions League africana e quelle della nazionale egiziana. Il tifo calcistico in Egitto è fortemente politicizzato, i gruppi organizzati di ultras partecipano attivamente anche alle proteste politiche di piazza Tahrir, assumendo un ruolo rilevante nelle rivolte contro il regime di Mubarak. Inoltre gli stadi egiziani hanno scarsissime misure di sicurezza che rendono difficile la gestione dell’ordine pubblico.
(24/08/2016 – Fonte: AnsaMed)
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