Uscirà il prossimo 10 Maggio la miniserie targata Netflix “Regina Cleopatra”, ma il trailer ha già suscitato polemiche e reazioni: a essere messa in discussione è, ancora una volta, la pelle scura della protagonista. Dopo l’ultima Sirenetta Disney interpretata da Halle Bailey, ora la polemica tocca la rappresentazione di un personaggio storico femminile tra i più celebri. Sull’onda di queste critiche non c’è solo il mondo dei social, dove gli egiziani hanno espresso il loro disappunto, ma emeriti archeologi e studiosi che non accettano che per il ruolo di Cleopatra sia stata scelta l’attrice afroamericana Adele James, insistendo che Cleopatra fosse “di pelle chiara, non nera”. Tra le accuse, c’è quella di voler “cancellare l’identità egiziana”.
Si chiama Regina Cleopatra la miniserie Netflix che uscirà il 10 maggio, incentrata sulla storia della regina egizia appartenente al periodo tolemaico, regnante dal 52 a.C. alla sua morte nel 30 a.C., dopo la quale l’Egitto cadde sotto il dominio romano. La serie, prodotta da Jada Pinkett Smith, ha suscitato polemiche dal momento in cui è stato rilasciato il trailer ufficiale, pochi giorni fa. Agli egiziani non è piaciuto il fatto che l’attrice scelta, Adele James, fosse di pelle nera, sostenendo l’incorrettezza storica di questa rappresentazione. Non sono della stessa idea invece i produttori della serie, che sostengono invece che l’identità della regina sia ancora oggi discussa. A partire dalla madre di Cleopatra, di cui non si ha certezza. Alcuni storici, ribadisce la produzione, affermano che è possibile che lei, o qualsiasi altra antenata femminile, fosse sia egiziana sia originaria di altre parti dell’Africa, riporta la Bbc.
Secondo Zahi Hawass, archeologo ed egittologo, nel documentario sono stati “falsificati i fatti storici”, ponendosi a favore dell’identità di origine greca della sovrana e dunque di pelle chiara. Tra le reazioni forti, c’è quella di un avvocato egiziano che ha presentato una vera e propria denuncia, accusando la serie di violare le leggi sui media e di mirare a “cancellare l’identità egiziana promuovendo l’afrocentrismo“, riporta Egyptindependent.
Dopo l’uscita del trailer, l’attrice protagonista è stata oggetto di commenti offensivi in merito alla sua partecipazione al casting, che includevano insulti razzisti. In risposta alle polemiche social, si legge sulla Bbc, è intervenuta prontamente la produttrice americana del documentario, Jada Pinkett Smith: “Non vediamo o ascoltiamo spesso storie sulle regine nere, e questa scelta è stata davvero importante per me, così come per mia figlia”, suggerendo di non guardare il documentario se il cast non è di proprio gradimento.