Le recenti inondazioni causate dal fenomeno climatico El Nino nella regione sud-orientale dell’Etiopia, a maggioranza somala, hanno costretto più di 67.000 bambini a lasciare la scuola. Lo denuncia il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia (Unicef) in un rapporto ufficiale.
Il rapporto di Unicef riguarda la situazione delle inondazioni nella regione somala dell’Etiopia e il suo impatto sul settore dell’istruzione: le inondazioni hanno interrotto i servizi educativi nella regione per quasi due mesi a causa della chiusura delle scuole, colpendo direttamente 227 scuole in quattro zone della regione somala dell’Etiopia, di cui 139 chiuse e 88 parzialmente danneggiate, costringendo 67.030 bambini a lasciare la scuola.
L’agenzia delle Nazioni Unite ha detto che la regione somala è una regione prevalentemente pastorale che si trova ad affrontare rischi ricorrenti, naturali e causati dall’uomo, come siccità, inondazioni e conflitti, che colpiscono i mezzi di sussistenza, le infrastrutture e i servizi di base, in particolare le strutture educative e sanitarie: la regione è attualmente colpita da inondazioni dovute alle forti piogge nei corsi d’acqua superiori, causate dalle condizioni più umide provocate da El Nino. L’entità delle inondazioni nella zona fluviale è “senza precedenti e causa enormi danni e perdite”: circa 833.000 persone colpite dalle inondazioni hanno attualmente bisogno di sostegno umanitario.
Nel novembre 2023, Unicef ha quantificato in circa 7,6 milioni i bambini che non andavano a scuola in Etiopia proprio per via delle calamità naturali e dei conflitti. A tal proposito, i conflitti in corso in diverse parti del Paese dell’Africa orientale stanno ostacolando l’accesso dei bambini all’istruzione: nelle regioni di Amhara e Oromia i conflitti hanno contribuito in modo significativo a far abbandonare la scuola a un numero crescente di bambini.
(Immagine di repertorio)