In Medio Oriente e Nord Africa ci sono ancora troppe poche donne che lavorano nel settore energetico. Anche se il 50% delle donne nella regione Mena possiede lauree Stem (dall’inglese science, technology, engineering and mathematics), la loro partecipazione in questo campo è bassissima: meno del 10% della forza lavoro. Sono dati che emergono dal primo “Rapporto sulle donne nel settore energetico”, redatto dalla Fondazione Res4Africa e presentato alla Cairo Sustainable Energy Week (Csew), in corso nella capitale egiziana.
In Marocco, per esempio, solo il 7,5% delle donne occupa posizioni lavorative, e nei ruoli dirigenziali la percentuale è persino inferiore al 10%. La mancanza di rappresentanza femminile in posizioni di leadership complica di conseguenza il reclutamento di donne leader nel settore. Il rapporto evidenzia anche disparità salariali significative, con le donne che guadagnano in media il 20% in meno rispetto ai loro colleghi maschi.
Questo gap retributivo è aggravato dalla mancanza di disposizioni legali per garantire una retribuzione equa. Sul fronte della formazione, a livello globale solo il 35% delle donne consegue lauree in Stem, con settori come le tecnologie dell’informazione che mostrano una rappresentanza femminile molto bassa. Tuttavia, ci sono segni di miglioramento: in alcune aree della Mena, come gli Emirati Arabi Uniti e l’Algeria, le donne rappresentano quasi la metà della popolazione studentesca Stem. Nonostante ciò, però, l’accesso al mercato del lavoro per queste professioniste rimane problematico