Le case e le aziende lungo la costa atlantica del Benin stanno perdendo la loro battaglia contro il mare: secondo gli esperti, ogni anno il Paese perde circa 30 metri di costa a causa dell’oceano. Il governo ha speso milioni di dollari per proteggere le comunità costiere dall’erosione marina, ma il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare hanno esacerbato la vulnerabilità della regione costiera.
Secondo il pescatore Raymond Mekpé, intervistato da Africanews, è la mancanza di monitoraggio e manutenzione che ha fatto guadagnare terreno al mare.
Il governo ha costruito 13 strutture lungo le spiagge, in particolare a est della città più grande del Paese, Cotonou, nel tentativo di rallentare l’erosione dell’oceano.
“Ora stiamo affrontando il problema segmento per segmento, secondo il piano di investimenti e di attacco elaborato dal governo. Quelli ancora vulnerabili sono in fase di studio e saranno affrontati a tempo debito”, ha detto Esquill Outiclissou, dirigente della Direzione generale ambiente e clima del governo secondo il quale i circa 160 milioni di dollari che il governo ha investito nella protezione delle coste hanno contribuito a rallentare l’avanzata dell’oceano.
Ma l’oceanografo Cossi Georges Degbe afferma che quando si mettono delle strutture di protezione in un determinato luogo, “non si fa altro che spostare il fenomeno”, riferisce Africanews.
Oltre all’innalzamento del livello delle acque, dovuto ai cambiamenti climatici, secondo l’oceanografo stanno aumentando i fenomeni meteorologici estremi, “con onde molto alte che si abbattono sulle nostre coste”.
L’erosione costiera ha un impatto su tutta l’Africa occidentale e su altri Paesi del mondo. È uno dei temi che verranno affrontati alla conferenza sui cambiamenti climatici COP28 che si terrà a dicembre a Dubai.