L’esodo dei medici tunisini all’estero ha raggiunto livelli mai visti. Solo nel 2023 hanno lasciato la Tunisia 1.325 medici, secondo il presidente dell’Unione tunisina dei medici di libera professione, Khemaies Zayed. Altre associazioni di categoria hanno presentato dati allarmanti, suggerendo che fino a 1.600 medici hanno deciso di lasciare la Tunisia solo nell’ultimo anno, più del numero di medici che il Paese forma ogni anno, riferisce il sito African Manager. I sindacati dei medici lanciano un grido d’allarme.
Il paradosso è che nel Paese non mancano i medici specialisti, dal momento che le sue quattro facoltà di medicina ne formano decine ogni anno. Purtroppo, questa straordinaria ricchezza è mal distribuita perché quasi la maggioranza è impiegata nelle grandi città e nelle regioni costiere mentre le regioni interne restano deserte o quasi deserte.
La semplice idea di stabilirsi nelle zone rurali spaventa ancora un gran numero di giovani medici specialisti che rifiutano di lavorare negli ospedali regionali a causa delle cattive condizioni di lavoro e dell’assenza di strutture tecniche in alcuni reparti. La mancanza di risorse, ripetuti attacchi ai medici, l’assenza di una visione chiara del settore sono tra gli ostacoli che si trovano davanti ai medici e li costringono a non lavorare nelle regioni interne della Repubblica, sottolinea la testata online.
L’Europa, principale destinazione dei cervelli tunisini, si confronta con il problema dell’invecchiamento della popolazione e ha grande bisogno di personale infermieristico.