di Andrea Spinelli Barrile
È in corso una nuova grande mobilitazione contro l’estrazione illegale dell’oro in Ghana, con la chiamata alla protesta (da giovedì a sabato) da parte di una coalizione di associazioni, organizzazioni della società civile, sindacati e partiti di opposizione, che hanno annunciato nuove proteste volte a proteggere i corsi d’acqua del Ghana, minacciati dal costante aumento dell’estrazione illegale di oro.
Secondo un recente rapporto della Ghana water company, l’agenzia statale ghanese preposta alla distribuzione dell’acqua, il 60% dei corsi d’acqua e delle riserve del Ghana sono talmente inquinati da non poter più essere trattati né sfruttati, ragion per cui c’è una sempre più ampia fetta della popolazione, supportata da una galassia di associazioni e organizzazioni, che chiede l’immediata cancellazione delle licenze minerarie e uno stretto controllo delle zone colpite dal fenomeno dell’estrazione illegale dell’oro, che in Ghana ha un nome preciso e si chiama Galamsey. L’appello a manifestare include una seconda richiesta: il rilascio dei 54 attivisti arrestati durante le prime marce contro il disboscamento illegale, detenuti da due settimane per “disturbo dell’ordine pubblico”. Diversamente da quelle manifestazioni, i tre giorni di protesta che iniziano oggi sono stati approvati dalla polizia ghanese.
All’inizio di settembre, diverse importanti organizzazioni del Ghana si erano unite per chiedere un’azione decisa contro l’estrazione illegale dell’oro, che ha contribuito a un ecocidio straziante in alcune delle aree più ricche di risorse del Paese.
Milioni di persone in tutto il Ghana, e non solo in questo Paese africano, affrontano le pericolose conseguenze dell’estrazione illegale dell’oro: la galamsey, nella quale sono coinvolti attori sia ghanesi che stranieri, ha portato a un degrado ambientale diffuso, in particolare nelle comunità rurali, ma nonostante le proteste le attività minerarie illegali non si fermano, minando il potenziale agricolo e la salute pubblica.
La questione è talmente sentita nel Paese africano che nel 2017, nel discorso del suo insediamento, il presidente Nana Akufo-Addo, che a dicembre rimetterà il mandato, ha promesso di porre fine alla galamsey ma nonostante diverse iniziative l’applicazione della legge resta debole e gli attivisti delle comunità interessate stanno cercando di agire immediatamente. Erastus Asare Donkor, giornalista investigativo e ambientale del Ghana, ha dichiarato al quotidiano tedesco Deutsche welle che quasi tutti i principali fiumi del Paese sono altamente inquinati e contaminati e secondo i dati della Ghana water resources commission i livelli di torbidità dell’acqua, o la presenza di particelle nell’acqua, sono stati registrati tra 500 unità di torbidità nefelometrica (Ntu) e 14.000 Ntu. La torbidità dell’acqua misura quanto è limpida o torbida l’acqua: un’elevata torbidità significa che è torbida o torbida, con molte particelle. Il livello raccomandato per l’acqua potabile non dovrebbe superare le 5 Ntu.
A maggio, un rapporto di Swissaid, un’organizzazione non governativa svizzera, ha rivelato che ogni anno miliardi di dollari in oro vengono contrabbandati fuori dall’Africa, gran parte dei quali convogliati in tutto il mondo attraverso Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Si stima che ogni anno tra le 321 e le 474 tonnellate di oro africano prodotte tramite estrazione artigianale e su piccola scala, valutate tra i 24 e i 35 miliardi di dollari, non vengano dichiarate.