“Nell’ultimo anno, solo un bambino su 10 è stato vaccinato e il numero di mamme morte di parto è raddoppiato. Ho visitato la regione a novembre, attualmente funziona il tre per cento del sistema sanitario”. Questa la testimonianza di don Dante Carraro, direttore del Cuamm medici con l’Africa, raccolta da Paolo Lambruschi in un articolo dedicato al Tigray e pubblicato oggi su L’Avvenire. Cuamm e Vis, due Ong cattoliche italiane da decenni presenti in Etiopia, hanno partecipato ai bandi dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo per attuare progetti in collaborazione con il governo etiope e le autorità locali che presto partiranno.
“Quindici mesi dopo la pace di Pretoria – scrive Lambruschi – si comincia a parlare di ricostruzione nella regione autonoma dell’Etiopia settentrionale devastata dalla guerra civile tra le forze di difesa tigrine e l’esercito federale alleato con le milizie della regione Amhara e le truppe eritree”.
Daniele Pitzalis responsabile in Etiopia del Vis, Ong al servizio dei salesiani, conferma che il conflitto nel Tigrai ha riacceso i conflitti separatisti delle milizie Amhara Fano e dell’Oromo liberation front. “Oggi – afferma parlando con Avvenire – l’inflazione nel Paese è al 30% e molta gente non riesce più ad acquistare cibo. In Tigrai – spiega – il Vis sta operando per il supporto psico-sociale delle donne violentate e delle ragazze soldato. Anche gli insegnanti e i sacerdoti chiedono aiuto, tutti sono vittime”.