Opinionisti a favore della marcia delle giunte golpiste del Sahel verso la sovranità nazionale e l’emancipazione dalle vecchie potenze coloniali considerano il Fespaco 2025 (Festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou) un festival visionario, emblematico della dinamica di autodeterminazione e di liberazione dal giogo imperialista e terroristico.
A segnare l’avvio della manifestazione cinematografica, sabato, è stata la presenza del presidente ciadiano il maresciallo Mahamat Deby a fianco del presidente burkinabè, il capitano Ibrahim Traoré. Il Ciad è il Paese ospite d’onore di questa edizione, ma c’è chi vede dietro questa presenza “la volontà di questi due leader di fare della settima arte africana un pilastro della loro lotta. Per alcuni osservatori, ogni liberazione dal dominio esterno ha come fondamento il riconoscimento e la manifestazione della propria vera identità”, scrive Samuel Poulma sul blog Le Messager libre.
Il Ciad non fa parte della Confederazione degli Stati del Sahel (es) creata da Burkina Fasom Niger e Mali, ma condivide con questi tre Stati sfide securitarie e un rapporto complesso, segnato da rotture di accordi militari, con Parigi. Non è da escludere che N’Djamena possa ipotizzare un ingresso nella neonata confederazione.