Gli scienziati affermano di aver trovato prove che il taglio indiscriminato e su vasta scala delle foreste e degli ambienti naturali provoca inevitabilmente dei cambiamenti nel comportamento degli animali, cambiamenti che possono portare all’esposizione della fauna selvatica e degli esseri umani a virus pericolosi.
A rivelarlo è uno studio condotto dalle università di Stirling e Wisconsin-Madison, studio concentratosi su una foresta nell’Uganda occidentale, dove le palme si sono estinte a causa del fatto che gli esseri umani le tagliavano per bruciarle ed essiccare le foglie di tabacco. Durante lo studio, gli scienziati hanno filmato gli scimpanzé e le antilopi che trovavano una fonte alternativa di minerali negli escrementi dei pipistrelli.
Tuttavia, i test clinici hanno rivelato che tali feci contenevano diversi virus, incluso un virus correlato al più noto Sars cov 2, che ha causato la pandemia di Covid: “Circa un quarto dei 27 virus che abbiamo identificato erano virus di mammiferi, il resto erano virus di insetti e altri invertebrati”, ha detto alla Bbc il professor Tony Goldberg, tra gli esperti che ha effettuato lo studio. “Tutti i 27 virus erano nuovi per la scienza, quindi non sappiamo quali effetti potrebbero avere sugli esseri umani o su altri animali. Ma un virus si è distinto perché era parente di un virus che tutti conoscono”.
I ricercatori sperano che queste scoperte possano aiutare a comprendere e prevenire l’insorgenza di nuove epidemie e pandemie.